L'operazione scattata lo scorso febbraio aveva fatto emergere legami anche il gruppo dei Casamonica
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Sono stati tutti rinviati a giudizio gli imputati coinvolti nell'inchiesta istruita dalla Dda di Catanzaro denominata Svevia che ha ipotizzato l'esistenza di una associazione a delinquere dedita al narcotraffico nei territori di Lamezia Terme, Reggio Calabria, Catanzaro e Roma.
Si è svolta oggi l'udienza preliminare durante la quale il gip del Tribunale di Lamezia Terme ha disposto il rinvio a giudizio nei confronti di Carmela Alfieri, Giorgio Galiano, Pasquale Gigliotti, Salvatore Iannelli, Vincenzo Iannelli, Angelo Lupparelli, Maurizio Lupparelli, Antonio Mauro, Francesco Muraca, Raffaele Scalise, Saverio Torcasio detto “il geometra” e Marco Cosentino. Il processo inizierà il 6 febbraio al Tribunale di Lamezia Terme.
Gli altri imputati hanno invece optato per il rito abbreviato e la prossima udienza è prevista il prossimo 29 gennaio. La posizione di Federico De Vito è stata stralciata e trasferita alla Procura della Repubblica di Vibo Valentia per competenza e le posizioni di Armando e Damiano Berlingeri trasferite alla Procura della Repubblica di Lamezia Terme per competenza.
L'operazione - scattata nel febbraio scorso e condotta dal Nucleo Operativo e Nucleo Mobile della Guardia di Finanza di Lamezia - ha disvelato una presunta organizzazione dedita al traffico e allo spaccio di droga radicata nel quartiere Capizzaglie di Lamezia Terme al cui vertice ci sarebbe stato un discendente della famiglia di 'ndrangheta dei Giampà e con canali di approvvigionamento, sia nel Reggino, a San Luca e Rosarno, sia a Roma grazie alla collaborazione con i Casamonica.
Un gruppo che disponeva anche di armi comuni e da guerra, compreso un bazooka con due proiettili. I reati contestati, a vario titolo, sono associazione a delinquere finalizzate al traffico di droga, detenzione e commercio di sostanze stupefacente, in materia di armi, anche da guerra, e tentata estorsione.