Si è tenuto ieri pomeriggio il sopralluogo organizzato dal consigliere regionale Francesco Pitaro con Protezione Civile, tecnici della Regione e del Comune di Lamezia Terme e il portavoce dei residenti di Sant’Eufemia Francesco Carito, lungo alcuni dei tratti più critici del torrente Cantagalli. Ad accoglierli cittadini provati da anni di esposti e denunce senza alcuna soluzione, alcuni di questi con in mano le foto della prima esondazione del fiume: era il 1997 e i danni furono ingenti. Da allora sostanzialmente poco è cambiato se non l’avvio di una serie interventi tampone che in alcuni casi andarono addirittura a peggiorare nel tempo la situazione, favorendo la fuoriuscita delle acque dagli argini.


Anche se sono finalmente stati aggiudicati i lavori per l’intervento di ripristino dell’officiosità del torrente Cantagalli(edel torrente Bagni) per 250 mila euro, la somma potrà essere investita solo per operazioni ordinarie. Ma la mala gestio del fiume dura da anni e ha fatto danni più che “ordinari”. Basti pensare che i detriti non asportati hanno alzato il letto di cinque metri, mentre la restrizione dell’argine fatta anni fa, ha di fatto stretto il fiume facendolo diventare una bomba ad orologeria ogni volta che le precipitazioni sono copiose. Ci sono poi le canne lasciate dalle ditte per farsi strada e che rischiano di fare da diga. Ci sono anni e anni di querele, di fiumi che entrano in casa, di notti insonni. Per sanare la questione è necessario mettere mano anche al finanziamento da due milioni di euro gestito dal Consorzio di Bonifica.


«Le persone sono preoccupate e lo sono a ragione perché loro abitazioni sono nelle adiacenze del Torrente Cantagalli – spiega Pitaro -. Ho ricevuto molte loro segnalazioni ed è per questa ragione che ho immediatamente scritto al presidente facente funzioni Spirlì e al responsabile della Protezione Civile». «È chiaro che, non essendo stata svolta la manutenzione ordinaria regolare il letto del fiume si è alzato e ogni qualvolta piove le persone si sentono in pericolo. Io credo che vada tutelato il loro diritto ad abitare serenamente in sicurezza e la Protezione Civile ha dato riscontro alla mia richiesta con questo sopralluogo con il quale abbiamo visto con i nostri occhi le varie criticità che caratterizzano questo Torrente».


«Abbiamo preso atto che vi è un progetto in capo al Consorzio di Bonifica per oltre due milioni di euro che bisogna capire quando partirà e un progetto più leggero che riguarda la manutenzione in capo al Comune di Lamezia Terme Con la ProCiv - ha concluso - abbiamo concordato che loro si coordineranno con Calabria Verde al fine di verificare la possibilità di mandare immediatamente dei dipendenti per prendere atto delle urgenze che, se non sanate immediatamente, potrebbero mettere a repentaglio la vita e la sicurezza degli abitanti di questa zona».