VIDEO | La testimonianza di un uomo di 55 anni recatosi al Giovanni Paolo II e che non ha goduto né di una consulenza medica né del rinnovo del piano terapeutico
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Visite bloccate a causa del Covid al Giovanni Paolo II di Lamezia Terme. Gli ambulatori erano rimasti chiusi già ben oltre le date previste dai decreti del governo nella prima ondata, poi le prime riaperture e ora con la seconda ondata il nuovo blocco. Abbiamo raccolto la denuncia di un uomo di 55 anni, da quattro anni con patologie ai reni, che si è visto rifiutare una visita prenotata molto prima, il tutto mentre le sue analisi sono specchio di un quadro non proprio tranquillo, si rischia la dialisi.
Eppure il medico specialista dell’ospedale gli avrebbe spiegato di non potere, non solo procedere alla visita, ma di non essere nelle condizioni neanche di potergli rifare un piano terapeutico invitandolo, ci racconta il paziente, a recarsi dal proprio medico di base che ha risposto di non potere fare nulla del genere perché non nelle proprie competenze.
Così l’ospedale di Lamezia, che perde ogni giorno professionisti e reparti sotto i colpi del Covid, chiude altri avamposti essenziali, gli ambulatori. Il tutto in una struttura già fortemente debilitata da chiusure e ridimensionamenti. Chi ha urgenze deve per forza “emigrare” o rivolgersi al privato, ma il periodo economico non è dei migliori, tante le attività che hanno ridotto il fatturato a causa della pandemia.
La salute è un diritto ma a Lamezia spesso passa in secondo piano. Il Coordinamento Sanità 19 marzo chiede che venga mantenuta alta l’attenzione sul Giovanni Paolo II, garantendo da un lato adeguati ed efficaci protocolli di sicurezza contro il Covid, onde evitare che il contagio avvenga proprio in ospedale, dall’altro che non si fermi tutto il resto perché “non si muore di solo Covid”.