Ordinanza cautelare annullata. È quanto ha deciso il tribunale della Libertà di Catanzaro per l'imprenditore Gianfranco Caporale. Oggi sono state depositate le motivazioni del provvedimento che ha visto integralmente accolto il ricorso presentato dal legale Aldo Ferraro.

L'ordinanza cautelare era stata emessa dal Gip di Lamezia Terme lo scorso 6 aprile e aveva posto agli arresti domiciliari l’imprenditore Caporale perché ritenuto gravemente indiziato dei reati di bancarotta fraudolenta patrimoniale per distrazione, bancarotta fraudolenta documentale, intestazione fittizia di beni, omessa presentazione della dichiarazione dei redditi per l’anno di imposta 2014, intestazione fittizia di beni e ricettazione.


Analoga decisione è stata presa dal tribunale della Libertà rispetto al sequestro di beni di Gianfranco Caporale e di Maria Falvo, che era stato stimato dalla Guardia di Finanza in oltre 1,2 milioni di euro, con conseguente revoca del sequestro preventivo ai fini della confisca diretta o per equivalente dell’importo di euro 1.052.286,25; del sequestro preventivo di tutti i beni costituenti l’azienda fallita e nella disponibilità della s.r.l.; del sequestro preventivo ai fini della confisca diretta o per equivalente dell’importo di euro 1.217.375,00.


Secondo le accuse originarie, l’imprenditore Gianfranco Caporale, operante nel settore fabbricazione di infissi, avrebbe occultato rimanenze di magazzino per oltre 700mila euro proseguendo l’attività. Tramite una srl artatamente costituita tramite un ex dipendente e legata fittiziamente alla madre, avrebbe distratto ricavi per oltre 1 milione e 200 mila euro quali proventi delle vendite “in nero”, avrebbe distrutto la contabilità rendendone impossibile la ricostruzione dei movimenti d’affari della fallita, ed avrebbe evaso il fisco per oltre 237 mila euro di Iva non versata e per oltre 530 mila euro di Irpef non versati.


Tali accuse, per le quali proprio oggi la Procura lametina ha proceduto alla notifica agli indagati dell’avviso di conclusione delle indagini, devono però confrontarsi con la decisione del Riesame, che non si è limitato a revocare o sostituire le misure, ma ha disposto l’annullamento dell’ordinanza per effetto della esclusione dei gravi indizi di colpevolezza nei confronti del Caporale Gianfranco e della Falvo Maria, con conseguente scarcerazione del primo, e restituzione dei beni ad entrambi.
Nello stesso procedimento è stata altresì disposta la sospensione temporanea dall’attività del curatore fallimentare, Aldo Larizza, la cui posizione deve ancora essere decisa dai Giudici del riesame.