Tra una manciata di giorni saranno due anni da quel tragico incidente in cui perse la vita ad appena cinquantasei anni l’operaio Franco Muraca, caduto da un ponteggio allestito su un’abitazione privata di Sambiase, a Lamezia, nel luglio del 2018.

 

A finire nel carcere di Siano uno dei responsabili della ditta alla quale erano stati affidati i lavori che avrebbe violato le norme di sicurezza. L’uomo era stato già condannato a due anni di reclusione per omicidio colposo ed aveva ottenuto la sospensione della pena poi revocata dalla Procura di Lamezia Terme.

 

Le condizioni di Muraca erano apparse da subito gravi. In un primo momento era stato ricoverato a Lamezia ma dopo poco era avvenuto il trasferimento al Pugliese Ciaccio dove era deceduto. Il cantiere era stato posto sotto sequestro dall’Unità operativa di prevenzione igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro e dai carabinieri.Ad indagare il gruppo di Lamezia guidato dal capitano Pietro Tribuzio.

 

In questi anni la figlia di Franco Muraca, Giada, ha sempre fatto da pungolo affinché quanto accaduto al padre non venisse dimenticato e le morti bianche non diventassero un mero bollettino.