Andranno a processo Rosina Coccimiglio, insegnante, Maria Pulice, collaboratrice scolastica, e Caterina Criniti, insegnante. Lo ha deciso il giudice per le udienze preliminari Rosella Prignani tornando sulla vicenda di quello che venne definito l’asilo degli orrori. Le indagini erano partite dopo la segnalazione di due madri che avevano raccontato alla polizia alcune anomalie nel comportamento dei figli. A posizionare telecamere e microfoni i poliziotti dell'Ufficio Anticrimine.

 

Le prime due, dovranno rispondere di avere maltrattato i bambini che frequentavano la scuola dell’infanzia “Saverio Gatti”, plesso “Donnamazza” di Lamezia Terme, «ponendo in essere una serie di atti vessatori, violenti ed intimidatori idonei a cagionare nei medesimi minori sofferenze, privazioni e umiliazioni, costituenti fonti di disagio con timori continui ed incompatibili con le normali condizioni di vita». La terza, invece, dovrà rispondere di falso ideologico in atto pubblico per avere, in concorso con la Coccimiglio, ed in qualità di insegnanti della scuola dell’infanzia “S. Gatti” plesso “Donnamazza” di Lamezia Terme, falsamente attestato, nel registro di classe, la presenza o l’assenza di alcuni alunni.

 


Le articolate indagini dirette dal Pubblico Ministero Manuela Costa e condotte dal commissariato di Lamezia Terme, hanno consentito di accertare, con l’ausilio di intercettazioni ambientali e videoriprese, spiega una nota, che la maestra Coccimiglio (difesa dall’avvocato Antonio Larussa) e l’ausiliario scolastico Pulice (difesa da Salvatore Cerra) avrebbero sottoposto i piccoli che frequentavano quell’asilo a violenze ed umiliazioni consistite nell’urlargli contro tanto da terrorizzarli fino al pianto, dal punirli senza reale ragione, isolarli l’uno dall’altro pretendendo dagli stessi l’assoluto silenzio, costringendoli a stare al sole davanti alla finestra o con la faccia rivolta al muro, percuoterli e/o strattonamenti profferendo al loro indirizzo espressioni umilianti, intimando loro di non raccontare quanto accadeva in classe ai loro genitori, oppure colpendoli con schiaffi alla nuca (facendo sbattere un bimbo contro una panca in legno e cagionandogli un’evidente ecchimosi al naso), dargli schiaffi sulle mani o sul sedere, afferrarli per un braccio e trascinarli violentemente, gridando al loro indirizzo “siete tutti cani”.

 


Nel processo si sono già costituiti parte civile i genitori dei piccoli alunni, con gli avvocati Aldo Ferraro, Valentina Falvo, Renzo Andricciola, Lucio Canzoniere, Graziella Astorino, con la costituzione del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca quale responsabilità civile per le condotte delle imputate. Coccimiglio, Pulice e Criniti ( difesa dall’avvocato Massimiliano Carnovale) dovranno comparire davanti al giudice l’uno febbraio 2021.