La Comunità Progetto Sud continua ad operare con i minori non accompagnati, con i tossicodipendenti e con gli anziani ma non ha dispositivi di protezione
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«Siamo in trincea senza essere stati arruolati». Inizia così l’appello della Comunità Progetto Sud guidata da don Giacomo Panizza. Una realtà molto radicata territorialmente, punto di riferimento per la Calabria, che ha a che fare con soggetti deboli e fragili.
Ma, in questo periodo di emergenza, anche i suoi dipendenti si trovano a dovere operare senza mascherine. Da qui l’appello del sacerdote che spiega di avere bisogno di 250 mascherine per i propri operatori, ma anche per gli ospiti.
In particolare, a rimanere attive al momento e ad avere quindi bisogno di adeguati supporti di protezione sono la casa famiglia Dopo di noi, la casa di accoglienza per minori non accompagnati Luna Rossa e la comunità terapeutica Fandango. Per contribuire alla causa si può contattare il numero 3930359308 o scrivere a ufficiostampa@c-progettosud.it.