Procede a vele spiegate l’organizzazione della manifestazione pacifica che si terrà lunedì 19 luglio nel piazzale del comune di Lamezia contro i roghi di materiali tossici. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato l’incendio che ha interessato la strada di accesso al campo rom di Scordovillo mercoledì scorso. Per ore sterpaglie e rifiuti hanno bruciato costringendo i vigili del fuoco a rimpinguare uomini e mezzi per riuscire a domare le fiamme. Nubi dense e nere hanno coperto il cielo arrivando fino al vicino ospedale che ha adottato le misure di sicurezza possibili per tutelare i ricoverati.

Nel municipio di Lamezia Terme dal 2014 è attiva una stazione di rilevamento Arpacal che si occupa del monitoraggio della qualità dell'aria.

I valori nella giornata dell’incendio anidride solforosa, monossido di carbonio, ozono, benzene e polveri sottili sono stati nella norma: «Nella settimana dal 12 al 15 luglio non si sono registrati superamenti dei valori limite degli inquinanti monitorati in continuo, si è comunque notato l'aumento della concentrazione del PM10 nella giornata del 14 luglio che è poi diminuita nella giornata del 15 luglio», si legge in una nota. Per PM10 si intende il particolato, uno degli inquinanti più frequenti nelle aree urbane. La stazione non monitora però la diossina. La manifestazione prevede una raccolta firme al fine di organizzare una class action e vieta la partecipazione di partiti.