I Comuni di Decollatura, San Pietro a Maida, Soveria Mannelli, Carlopoli e Nocera Terinese. E, poi, ancora, l’associazione Donne e Futuro che si occupa della donne rom lametine, la Comunità Progetto Sud di Don Giacomo Panizza, la cooperativa sociale Cepros, quella Gruppo Minori 78, la Caritas Diocesana, la Cooperativa l’Arco di Decollatura, la Comunità Ss Pietro e Paolo di Lamezia- Decollatura e Carlopoli. Saranno loro ad ospitare detenuti in “messa alla prova”.

 

Così si chiama l’istituto che permette a chi ha commesso reati minori di scontare la pena non in carcere ma a disposizione della comunità. Oggi nel Tribunale di Lamezia Terme la firma ufficiale delle convenzioni, alla presenza, tra gli altri, del presidente Bruno Brattoli, di Emilio Molinari, Direttore dell'Ufficio Interdistrettuale di Esecuzione Penale Esterna di Catanzaro, del procuratore capo di Lamezia Terme Salvatore Curcio, del presidente dell’ordine degli avvocato Antonello Bevilacqua e le responsabili del servizio civile regionale. Nei progetti verranno, infatti, inserite anche quattro volontarie del servizio civile.

 

«Oggi è una giornata importante – ha commentato Brattoli – perché dopo un periodo nel quale gli uffici del Tribunale e quelli del Uepe hanno concordato il contenuto di queste convenzioni, finalmente abbiamo potuto sottoscrivere un accordo con alcuni enti pubblici ed ong su un istituto a cui i riconduco un altissimo valore. I soggetti che incorrono in reati minori attraverso questo strumento possono avere una chance di reinserimento se riusciranno, ovviamente a portare a termine il loro progetto».


«Azioni e strumenti come questo muovono anche sempre da quel senso di umanità che deve sempre contraddistinguere l’azione giudiziaria – ha aggiunto il procuratore Curcio - le associazioni hanno un ruolo fondamentale, ovvero quello di controllare che venga effettuata in modo rigoroso».

Tiziana Bagnato