Idonei al lavoro esterno solo 19. A lanciare l’allarme i sindacati di settore: «Inaccettabile ritardo nella definizione di tutti gli atti prodromici previsti negli accordi sottoscritti»
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Numeri che tracciano un corpo della Polizia Locali ridotto all’osso, con le forze ridotte a meno che al minimo. A snocciolare i dati è il Diccap-Sulpl, organizzazione sindacale di categoria, dopo avere affrontato la questione con il dirigente Maurizio Marino. Sulla carta dovrebbero esserci 140 risorse ma nella realtà sono solo 31 e di questi solo 19 idonei al servizio esterno.
Per il sindacato dai piani alti non sarebbe arrivata però nessuna proposta tanto che «si va avanti navigando a vista». Anche il segretario generale Uil-Fpl Bruno Ruberto ha condiviso le preoccupazioni degli operatori «ribadendo la carenza di programmazione e l'inadeguata gestione degli atti di competenza dei vertici del Corpo, e dei vertici gestionali in generale, avendo registrato un’inaccettabile ritardo nella definizione di tutti gli atti prodromici previsti negli accordi sottoscritti da dicembre nei contratti decentrati delle annualità 2018, 2019, 2020, 2021».
Ruberto ha poi rimarcato che nonostante sia stata approvata la macrostruttura dell'ente, in vigore dal primo febbraio scorso, il Comando di Polizia Locale non ha ancora presentato la propria microstruttura, elemento unico e essenziale per una concreta razionalizzazione delle risorse umane, per dare un assetto organizzativo e funzionale al Corpo».
«Alla luce delle problematiche trattate, con spirito di piena collaborazione, il segretario aziendale Diccap-Sulpl Giuseppe Orlando, con il mandato di tutti i partecipanti all'assemblea, ha formalizzato la richiesta di un incontro, da tenersi in tempi brevissimi, con il dirigente ed il V. Comandnate della Polizia Locale, nonché con il Sindaco, l'assessore delegato ed il Segretario Generale, nella sua funzione di Presidente di Delegazione Trattante, alla presenza di tutti i componenti il Corpo, e delle organizzazioni sindacali».