La testa tenuta ferma e bassa con un braccio affinché l'altra mano potesse colpire inesorabile e spaccare con forza una bottiglia di vetro sul cranio. Tre, quattro, cinque volte. Nelle orecchie dei passanti che sabato sera, alle 19, hanno tentato di attraversare piazza Bovio (meglio nota come piazza Mercato Vecchio) a Lamezia Terme, è rimasto nelle orecchie il suono sordo del vetro infranto. A tratti le luci fioche dei lampioni illuminavano i jeans sporchi di sangue di quello che aveva la peggio. Qualcuno ha gridato "basta" quando la violenza è diventata feroce. Una ragazza si è messa a piangere.

A darsele di santa ragione erano in due, col supporto di qualcuno che passava le bottiglie mentre qualche altro che ogni tanto cercava di intervenire per dividere. Intorno i locali stavano per aprire ai clienti e, qualche rampa di scale più su, il corso era un passeggio di famiglie. A terra ancora i coriandoli del capodanno. Un anziano stava per passare ma è tornato indietro.

A quattro giorni dall’inizio del nuovo anno una nuova rissa turba la piazza che a giugno si apre al festival dei libri contro le mafie. Se fino a qualche tempo fa la zona era controllata dai picciotti locali, oggi a occupare lo spazio sono ragazzi magrebini. Le risse, però, anche se meno frequenti, sono le stesse. Le bottigliate e la quantità di alcol in corpo sono speculari. E il movente, a pensar male, è probabilmente lo spaccio, condito da qualche drink di troppo. «Sono sempre qui, sempre gli stessi in gruppi di 10-15 persone», dice un negoziante che sta sul corso. Sono giovanissimi, jeans, felpe e berretti. Presidiano gli stessi posti giorno e notte, dicono i residenti. E c'è chi racconta che con qualche passante ignaro non abbiano esitato a tirare fuori i coltelli: «Qui comandiamo noi», hanno minacciato questa estate, mostrando la lama, un ragazzo che era entrato a prendere una bibita nel distributore automatico.

A fare le spese di questa presenza oppressiva sono gli abitanti della zona e i ragazzi che hanno aperto locali e attività. Compreso un giovane, straniero anche lui, che ieri sera, con sprezzo del pericolo, li ha separati e messi in fuga. Quelli, però, come mosche cercavano di tornare, fino a che, pochi minuti dopo le prime segnalazioni, non è arrivata la polizia. A questo punto si sono dispersi tutti, spettatori e lottatori, anche quello coperto di sangue che si è calato il cappuccio sulla testa tagliuzzata e scappando guardava di sottecchi, col volto tumefatto, i passanti atterriti. Saliti i gradini, hanno raggiunto il corso e si sono diretti verso via Garibaldi, la porta della città vecchia. La fuga però non è stata salvifica perché, grazie alle testimonianze dei presenti e alle telecamere della zona, la polizia li ha identificati tutti, spettatori e lottatori. È venuto fuori che la lite è scattata per futili motivi e l'alcol ha fatto la parte del leone. Adesso l'autorità giudiziaria dovrà stabilire se quanto avvenuto si configura in un reato procedibile a querela o d'ufficio.