Il Gup del Tribunale di Lamezia Terme, in esito al processo svoltosi con le forme del giudizio abbreviato, su congiunta richiesta del pubblico ministero e del difensore di fiducia, avvocato Giuseppe Spinelli, ha assolto, con la formula «perché il fatto non sussiste», il commercialista Battista Cristaudo dai reati che gli erano stati attribuiti nell’operazione Tyche 2, scattata nel giugno del 2017, ove si era paventato che il professionista avesse, in qualità di concorrente esterno, partecipato, in veste di consulente contabile, ai reati di bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale pluriaggravate, presuntivamente contestati all’amministratore della società fallita.

Battista Cristaudo, in un primo tempo sottoposto a misura interdittiva dall’esercizio della professione, poi revocata, sia nel corso delle indagini preliminari che in sede di udienza, assistito dal suo difensore di fiducia, ha costantemente offerto dimostrazione dell’infondatezza delle gravi accuse, di avere occultato, con artifici contabili, entrate finanziarie per svariati milioni di euro, che gli erano state mosse, evidenziando l’assoluta appropriatezza e legalità del suo operato in sede di tenuta della contabilità, sia attraverso plurimi interrogatori, sia a mezzo di deposito di apposito elaborato peritale, scegliendo, in virtù delle sue buone ragioni, di essere rapidamente giudicato con le forme del giudizio abbreviato.

Pertanto, in esito alla istruttoria sviluppatasi nel corso delle udienze, avvalorata da memorie difensive esplicative delle ricadute giuridiche della tenuta della contabilità da parte di Cristaudo, in termini di totale e manifesta assenza dei reati ipotizzati a suo carico,  tutte le parti processuali hanno concluso per l’insussistenza dei fatti di bancarotta, ed il giudice ha emesso nei confronti di Battista Cristaudo sentenza di assoluzione integralmente liberatoria, per insussistenza dei fatti di bancarotta a lui addebitati.