«Veramente allarmante». Così il presidente del Tribunale di Catanzaro Rodolfo Palermo ha definito la situazione del suo ufficio nel corso dell'audizione in Commissione parlamentare antimafia. Un quadro che provoca ripercussioni sul lavoro della Direzione distrettuale antimafia, guidata da Nicola Gratteri. Non a caso la parte delle dichiarazioni riguardanti l'ufficio Gip/Gup é stata secretata. È in questo ufficio, infatti, che confluiscono le richieste di misure cautelari che partono dalla Dda. Quello di Catanzaro è un Tribunale distrettuale, capofila di altri sei Tribunali distribuiti nelle province, oltre che del capoluogo, di Vibo Valentia, Cosenza e Crotone, due terzi del territorio dell'intera Calabria.

 

«Il nostro ufficio - ha detto il presidente Palermo - può contare su un organico di 52 unità, che sono pochi. C'è un presidente di tribunale, cinque presidenti di sezione e 46 magistrati. Poi ci sono i giudici onorari, che sono 26, ma abbiamo una scopertura importante anche in questo settore perché ce ne sono 6 in meno. Al momento, nel Tribunale di Catanzaro sono vacanti 11 posti. E la situazione potrebbe andare a peggiorare perché di recente è stato pubblicato un bando per i trasferimenti di giudici di primo grado. E da Catanzaro sono state presentate ben 9 domande di trasferimento. Quindi, entro breve tempo, se dovessero andare in porto tutte e nove le domande di trasferimento, ci troveremmo di fronte ad una scopertura complessiva di 20 posti su 52».

 

Il presidente Palermo ha fatto poi riferimento al Tribunale del riesame, «sul quale si riversa - ha detto - non solo l'attività della Dda e della Procura ordinaria del capoluogo, ma anche quella di tutte le altre Procure su cui ha competenza, Lamezia Terme, Vibo Valentia, Castrovillari, Paola, Crotone e Cosenza. Una situazione difficile se si considera che gli 8 giudici che compongono il Tribunale del riesame, compreso il presidente di sezione, fronteggiano l'attività di ben 80 procuratori di tutto il Distretto». Sul Riesame, inoltre, si riversano le richieste di misure di prevenzione, personali e reali, delle sette Procure del Distretto, di quattro Questori e della Dia.