La musica che unisce,  la musica contro la paura delle migrazioni.  Il Caulonia festival rappresenta anche questo. Non una festa ma un incontro tra popoli, tra razze diverse. Protagonista della serata finale l’integrazione. Partendo da un modello che ha fatto il giro del mondo. Quello nato per caso  e che porta la firma del sindaco di Riace Mimmo Lucano. Orgoglioso di essere riuscito ad unire popoli di diverse etnie , ma provato da una serie di vicissitudini che sembrano volere infangare un lavoro eccezionale. Racconta e si racconta davanti al pubblico del piccolo centro del Reggino, intervistato dal giornalista del Correrie della sera Tommaso Labate. L’arrivo del presidente Mario Oliverio che qui conclude il suo tour nella locride  anima il dibattito. Il modello Riace rassicura il governatore  è un modello da seguire.

 

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Si rivela significativa la scelta degli organizzatori  di parlare a Caulonia di un tema che in questo momento  interessa tutta L’Europa. Poi è un susseguirsi di musica e di balli. “Freedom”, libertà è la parola chiave. A mezzanotte l’atteso concerto di Mimo Cavallaro, l’artista calabrese  con la sua voce e la sua musica  incanta e intrattiene  il pubblico  che balla al ritmo della taranta  fino al sorgere del sole.

Cristina Iannuzzi