Protesta questa mattina dei ragazzi del Liceo di Rossano. Sul piede di guerra anche insegnanti e famiglie: «Vogliamo una scuola di qualità per i nostri figli»
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Studenti, genitori e docenti si sono uniti in una manifestazione di protesta per esigere soluzioni immediate alla cronica mancanza di spazi didattici e laboratoriali al Polo Liceale di Rossano, che include il Liceo Artistico e il Liceo Classico di Via XX Settembre.
La protesta, che ha visto coinvolti centinaia di partecipanti, è iniziata al Liceo Scientifico e si è snodata attraverso le vie cittadine fino al Geometra di Contrada Donnanna. La mancanza di spazi adeguati per l'apprendimento e la carenza di strutture laboratoriali hanno raggiunto un punto critico. I ragazzi e le ragazze stanno lottando per un'educazione di qualità e per avere accesso alle risorse necessarie per coltivare le loro passioni e talenti artistici.
I genitori, preoccupati per il futuro dei loro figli, hanno abbracciato la causa, unendosi agli studenti nella protesta. Si sono uniti alle richieste per un miglioramento sostanziale delle infrastrutture scolastiche, consapevoli che un ambiente di apprendimento adeguato è fondamentale per garantire un futuro per i loro figli.
I docenti, che hanno lavorato per offrire una formazione di alta qualità, hanno anche sostenuto la protesta degli studenti. Hanno condiviso le loro preoccupazioni per la mancanza di risorse didattiche e laboratoriali e hanno sottolineato l'importanza di creare un ambiente stimolante per l'apprendimento.
Questione trasporti
Uno degli aspetti cruciali della protesta riguarda anche la questione dei trasporti. Gli studenti del Liceo Classico di Via XX Settembre hanno lottato a lungo con problemi di trasporto per raggiungere la scuola, spesso vivendo situazioni disagiate per raggiungere il loro luogo di apprendimento. Questo problema è stato unito alle richieste dei manifestanti, con la speranza di ottenere un miglioramento nei servizi di trasporto scolastico.
La manifestazione di protesta ha catturato l'attenzione della Provincia di Cosenza, che ora si trova di fronte a una crescente pressione da parte della comunità educativa. Le richieste sono chiare: spazi didattici e laboratoriali adeguati e soluzioni per i trasporti. Gli studenti, i genitori e i docenti chiedono un dialogo aperto e soluzioni concrete per garantire un futuro migliore per l'educazione nella regione. In un momento in cui l'istruzione è fondamentale per il successo dei giovani, la comunità di Corigliano Rossano sta dimostrando la sua determinazione nel garantire che ogni studente abbia accesso a un ambiente di apprendimento di alta qualità.
La protesta unitaria di studenti, genitori e docenti è un segnale chiaro: l'educazione merita investimenti adeguati e un impegno concreto per il futuro della prossima generazione. «Siamo genitori preoccupati poiché i nostri figli frequentano questa scuola da anni e purtroppo non ci sono spazi laboratoriali. Nonostante la scuola e la dirigenza abbiano cercato soluzioni e collaborazioni con altri enti, non è possibile gestire un liceo artistico senza laboratori, considerando che alcune materie richiedono l'aspetto pratico. Quattro ore di teoria in una disciplina artistica non possono sostituire l'esperienza pratica. Un'altra preoccupazione riguarda i trasporti. Purtroppo, i ragazzi provenienti da fuori spesso rimangono senza mezzi di trasporto adeguati a causa di coincidenze inadeguate con gli autobus, costringendoli a lunghi percorsi anche in condizioni meteo avverse. Alcuni sono costretti a chiamare i genitori per essere accompagnati o cercare soluzioni alternative. È evidente che il dialogo deve portare a delle soluzioni concrete; se rimane un monologo, i ragazzi saranno costretti a cercare altre vie».
Poi si apre il capitolo delle responsabilità: «Coloro che hanno delle responsabilità devono ora assumersene e trovare soluzioni immediate e adeguate. Le proposte che vengono avanzate non dovrebbero solo riguardare la scelta della sede, ma dovrebbero garantire il diritto all'istruzione dei nostri ragazzi. Ci sono stati incontri sia a livello provinciale che comunale, ma al momento sembra che non ci sia un dialogo efficace. È cruciale che la soluzione sia immediata, poiché questa situazione è in corso da anni, non è una richiesta dell'ultimo momento. Oggi siamo scesi in piazza perché i ragazzi sono esausti. La soluzione a una questione che è stata lamentata per tanto tempo ora deve essere rapida. Siamo disposti a considerare proposte relative a edifici che richiedono lavori, ma non possiamo accettare che questi ritardi si protraggano per un altro anno. Noi genitori vogliamo una scuola di qualità per i nostri figli, indipendentemente dalla sede».