La Calabria alza il velo e scopre la sua identità, nascosta a volte agli stessi calabresi. Straordinaria l’accoglienza riservata al presidente Begaj da parte delle comunità albanofone sparse nelle tre province calabresi di Catanzaro, Cosenza e Crotone.

Leggi anche

È commosso il presidente quando nell’ultimo giorno di permanenza sottolinea con forza che seicento anni non hanno cancellato l’identità di questa gente e le comunità calabresi hanno mantenuto valori, lingua, abiti e bandiera. Il ringraziamento all’Italia è sentito, poiché è il Paese che ha aperto di continuo le porte all’Albania nel corso dei secoli, meritando a pieno titolo il nome di Nazione amica e la Calabria ha un cuore albanese pulsante che oggi chiede a gran voce di essere raccontata nella sua verità di accoglienza e visione.

Leggi anche

Perché la capacità di aver tutelato e protetto le minoranze linguistiche presenti sul suo territorio, pur con le diverse vicissitudini storiche che hanno portato alcune volte alla perdita dell’identità linguistica in alcune zone, mentre altri paesi hanno mantenuto un fortissimo attaccamento alle radici culturali, folkloriche e linguistiche e tutto questo oggi è il biglietto da visita con cui la Calabria si affaccia all’Europa nella veste di mediatrice economica e culturale con l’Albania, un Paese in forte crescita. «Come a casa mia», sono le parole con cui il presidente saluta la “sua” gente, una gente che condivide ormai con la Calabria ma che resta oggi più che mai un ponte essenziale per una regione che si proietta verso un futuro complesso.