Un sole caldissimo ha baciato l’arrivo del presidente Mattarella a Castrovillari. Lo stabilimento Assolat è tirato a festa, un filo di vento accarezza le tre bandiere di raso all’ingresso dell’azienda scelta per la visita presidenziale. Già dalle nove e mezza del mattino, una piccola folla si avvicina timidamente alle cancellate della Granarolo per assistere ad un evento che occuperà uno spazio speciale nel cassetto dei ricordi. «Sono emozionatissima - dice una signora che è tutta un sorriso -. Questa attenzione mi commuove, la visita del Presidente alla vigilia della festa dei lavoratori è un segnale che serviva a noi calabresi, questo giorno lo terrò nel cuore».

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I banchetti con i berretti bianchi simbolo della ditta sono in fila, le forze dell’ordine schierate, il via vai è ordinato e silenzioso. A dare un tocco di colore è la banda folklorica di Castrovillari, in abiti tipici. Il capo del gruppo dà un tocco di organetto e ballano tutti gli altri, anche la ragazza che indossa un antico e prezioso vestito matrimoniale.

La liturgia delle istituzioni, dei permessi e dei controlli, non stempera l’entusiasmo della gente comune. Orgoglio e felicità si mescolano nei volti degli operai dell’azienda, vestiti di tutto punto. «Felice, non so che altro dire» - mormora un ragazzo in divisa bianca, gli trema appena il labbro per l’emozione, ma non smette di sorridere. 
Il presidente Mattarella è diventato negli anni anche un’icona pop, specialmente nel periodo nero del Covid. Uomo delle istituzioni bilanciato, coraggioso, a volte anche tenero, vicino alla gente, sempre dalla parte degli studenti, dei ragazzi, dei deboli, dei lavoratori. Autorevole, ma non distante, rispettato in modo bipartisan e amato sui social al punto che il suo nome è apparso con lo stile di un famoso gruppo metal come a voler dire “sei uno di noi”. Un privilegio, quello dell’affetto diffuso, di cui forse prima aveva goduto solo Pertini, il presidente partigiano. Ora c’è Mattarella, il presidente un po’ rock.

Sono le 11:40 quando i due elicotteri atterrano a un centinaio di metri di distanza dai cancelli. Le auto blu si fermano nel piazzale. Con la premura che accompagna gli arrivi attesi, il governatore Occhiuto, a passi larghi, si avvia verso il corridoio tra due edifici. Il presidente Mattarella, preceduto dalla ministra Calderone, saluta la presidente della provincia Succurro e si prepara alla cerimonia che lo attende all’interno.
«Che grande onore» - sussurra qualcuno dalle retrovie con aria quasi incredula. E anche se manca un giorno alla festa dei lavoratori, qui in Calabria la ricorrenza, che per molti versi ha avuto sempre un sapore un po’ amaro, da oggi forse avrà un gusto più dolce.