«Se il Governo vorrà aprire un Cpr in Calabria non mi opporrò». Il presidente della Regione Roberto Occhiuto offre immediata sponda a Palazzo Chigi dando piena disponibilità ad allestire un Centro di permanenza per i rimpatri dove i migranti che non hanno diritto d’asilo potranno essere trattenuti fino a 18 mesi prima di essere rimandati nel loro Paese.

«La Calabria, come anche la Sicilia, Regioni di frontiera dell’Italia sul Mediterraneo, affronta da tempo, e in modo particolare negli ultimi due anni, i sempre più costanti flussi di migranti che arrivano nel nostro Paese – afferma Occhiuto in una nota -. E lo ha fatto sempre con grande senso di responsabilità e con sana solidarietà, grazie alla generosità dei nostri sindaci e delle comunità locali. Giudico positivamente le decisioni sull’immigrazione che sta assumendo il governo, contenute all’interno di una cornice europea, per regolare l’accoglienza ma anche per estendere la possibilità di permanenza fino a 18 mesi per procedere con il rimpatrio di coloro che non hanno diritto alla protezione internazionale».

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Poi, il governatore entra nel merito di un Cpr allestito proprio in Calabria, una delle regioni dove al momento non esistono strutture di questo tipo: «Questo, vista anche l’emergenza delle ultime settimane, è il tempo della responsabilità da parte di tutti i territori. Se il governo vorrà aprire uno di questi Centri in Calabria non mi opporrò, e mi auguro che anche nel resto del Paese nessuno si tiri indietro. Così come l’Italia chiede agli altri Paesi europei una condivisione nella gestione dell’emergenza, anche da noi occorre che tutte le Regioni facciano la propria parte senza scaricare il peso di questa crisi solo sui territori di frontiera».

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Una dichiarazione, quella di Occhiuto che offre sostegno alla strategia del Governo in un momento che vede crescere l’opposizione di altre Regioni che, invece, si dicono non disponibili ad ospitare i Cpr.