L’emergenza rifiuti, nella Locride, si arricchisce di un nuovo capitolo: stavolta il protagonista è la Locride Ambiente, che da diversi giorni non effettua il servizio di raccolta per una vicenda che appare paradossale. L’azienda, infatti, non è in possesso del Durc e nei giorni scorsi la raccolta è proseguita senza continuità, a causa della carenza dei mezzi a disposizione: da oggi, invece, il servizio di raccolta differenziata è totalmente bloccato ed i sindaci dei comuni, alle prese con le rimostranze dei cittadini e con i mastelli dei rifiuti pieni in mezzo alle strade.

Locride Ambiente senza Durc, si ferma la raccolta

La crisi di Locride Ambiente va avanti purtroppo da diversi mesi: tra pagamenti in ritardo, sit in dei lavoratori, cancelli bloccati e servizi di raccolta non effettuati il bilancio del servizio di raccolta e, soprattutto, la percezione di gradimento dei cittadini rispetto alla qualità del servizio è ai minimi termini. L’azienda si è sempre giustificata con i tanti, tantissimi crediti dovuti ai comuni che non pagano all’azienda nei tempi stabiliti, ma nelle scorse settimane la crisi si è acuita.

La società, infatti, ha perso il Durc, il documento di regolarità contributiva senza il quale le pubbliche amministrazioni non possono procedere ai pagamenti: intervistato da Cristina Iannuzzi durante un reportage delle scorse settimane, il presidente di Locride Ambiente Gianni Gerace aveva parlato di un credito di Locride Ambiente di sei milioni di euro da dover incassare dai comuni e anche della contemporanea assenza del Durc.

In quell’occasione, il presidente del consorzio pubblico privato ammise il problema ma minimizzò: «Si, in questo momento l’azienda non ha il Durc, ma è una questione che dovrebbe risolversi subito, questione di giorni…». Il problema, evidentemente, non solo non si è risolto ma si è presentato in tutta la sua gravità.

Il servizio di raccolta si blocca: parte la protesta dei sindaci

La prima conseguenza è che il servizio di raccolta, che nell’ultima settimana ha registrato dei ritardi e delle criticità, si è bloccato. Il Durc non è stato sanato, le casse di Locride Ambiente sono in sofferenza e di conseguenza tutto il sistema è andato in crisi: i mezzi non hanno più l’assicurazione e non possono di conseguenza operare il servizio di raccolta. Nelle scorse ore è arrivata la comunicazione ai comuni che il servizio non potrà essere garantito: per questo i sindaci sono passati alle controffensive.

«Abbiamo ricevuto comunicazione – ha detto il sindaco di Siderno Maria Teresa Fragomeni – che la Società Locride Ambiente S.p.A. non è in grado di garantire il servizio di raccolta dei rifiuti per problematiche aziendali. Abbiamo provveduto, sin da subito, a diffidare la società e ad attivarci da subito per garantire la continuità del servizio.

L’amministrazione ha quindi acquistato il servizio sul Mepa per garantire la continuità della raccolta differenziata nel territorio di Siderno» . Anche altri sindaci si stanno attivando in modalità analoga mentre molti comuni minacciano di rescindere anticipatamente il servizio.

Le preoccupazioni per i dipendenti e il futuro di Locride Ambiente

Resta però comunque la preoccupazione per il futuro dell’azienda e dei lavoratori: lo stesso presidente Gerace qualche mese fa aveva parlato di una situazione complicata, con dipendenti che avanzavano spettanze da diversi mesi: «Il problema del Durc è gravissimo – disse nell’intervista – perché senza il Durc i Comuni non possono pagarci, e se le amministrazioni non ci pagano noi non possiamo pagare i dipendenti e non possiamo garantire la raccolta. Se non garantiamo la raccolta i comuni non ci pagano, e quindi questa situazione non può risolversi».

Adesso quest’ennesima tegola, che certifica come la situazione sia tutt’altro che rosea: una preoccupazione in più per i lavoratori, che da un lato avanzano diverse spettanze arretrate e dall’altra vedono messa a rischio la continuità aziendale. Senza Durc, infatti, non solo non si potranno ricevere pagamenti dalle pubbliche amministrazioni ma non si potrà nemmeno partecipare a nuove gare: le nubi all’orizzonte per l’azienda e i lavoratori appaiono sempre più scure.