All'incontro di coordinamento delle forze di polizia presieduto dal prefetto Lulli ha partecipato anche il procuratore Gratteri
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«In relazione alle notizie recentemente apparse in merito sugli organi di informazione, la Prefettura di Vibo Valentia conferma l’attenzione esistente sulla situazione relativa alla sicurezza della famiglia di Matteo Vinci, vittima dell’efferato attentato perpetrato nel 2018, sin dall’indomani del tragico evento». Così in una nota il capo di gabinetto della Prefettura di Vibo Valentia, Roberto Micucci. «A tale riguardo, infatti – prosegue -, anche oggi si è tenuta presso la Prefettura di Vibo Valentia una riunione di Coordinamento delle forze di polizia, presieduta dal prefetto Roberta Lulli, alla quale ha preso parte il dr. Nicola Gratteri, procuratore distrettuale antimafia di Catanzaro».
È del 14 dicembre la sentenza della Corte d’Assise di Catanzaro: ergastolo per Rosaria Mancuso e Vito Barbara, 10 anni per Domenico Di Grillo e 3 anni e 6 mesi per Lucia Di Grillo. Esclusa per tutti gli imputati l’aggravante mafiosa e disposta una provvisionale di 150mila euro per le parti civili (Sara Scarpulla e Francesco Vinci).
Domenico Di Grillo ha poi ottenuto i domiciliari. Forte la reazione di Sara Scarpulla, madre di Matteo, che con rabbia era arrivata a chiedersi: «Come si può continuare ad avere fiducia nella giustizia?»