Tutti gli articoli di Cronaca
PHOTO
A cinque anni, ormai, dalla soppressione del Tribunale di Rossano la “cartella clinica” della giustizia nella Calabria del Nord Est riporta ancora una prognosi riservata. I pessimisti parlerebbero di elettroencefalogramma giudiziario piatto. E così è. Basterebbe solo leggere i dati prodotti dalla riforma dei tribunali che ha generato disservizi in ogni circoscrizione soppressa, soprattutto al Sud dove lo Stato, chiudendo i presidi di giustizia, ha volutamente scelto di fare un passo indietro rispetto all’avanzamento della criminalità. È il pensiero di Maurizio Minnicelli, avvocato penalista e presidente del Comitato "Sei da Salvare", in prima linea ieri nella battaglia contro la soppressione del presidio di giustizia sibarita; in prima linea, oggi, per comprendere le motivazioni (ancora non del tutto chiare) che hanno portato la giurisdizione di Rossano ad essere accorpata a quella di Castrovillari.
La nascità della nuova Città Corigliano-Rossano impone di sperare
Ma il dovere impone di sperare. Già, perché quel Tribunale della Sibaritide (giusto parlare ormai in chiave territoriale) potrebbe essere restituito ai cittadini di questo territorio, in virtù di quella fusione amministrativa tra i due maggiori comuni della Piana che ha dato origine alla terza Città della Calabria. Potrà mai un’entità così importante rimanere senza un Tribunale rispetto a realtà di gran lunga dimensionate? La risposta non è scontata, considerati i precedenti!
!banner!
Intanto si continua a fare la conta dei danni
Nel frattempo, però, si continua a fare la conta dei danni. A farla, su tutti, è stato lo stesso Procuratore capo di Castrovillari, Eugenio Facciola (già ultimo Procuratore capo di Rossano e in prima linea nel 2013 contro la soppressione del presidio), che non ha mai nascosto – così come confermato dal presidente del comitato “Sei da Salvare”, Maurizio Minnicelli – le evidenti difficoltà prodotte dall’accorpamento dei due fori. Tanto che qualcuno ha iniziato a proporre una paradossale riapertura del vecchio presidio della cittadina del Pollino così che si possa dare un maggiore supporto logistico alle cancellerie e agli uffici giudiziari. «Ma che controsenso è questo?» Evidenzia sempre Minnicelli, dal momento che se così fosse si profilerebbe una vera e propria beffa. Insomma, a cinque anni dalla chiusura del Tribunale di Rossano, tra i più antichi della Calabria (fondato nel 1862 all’indomani dell’Unità d’Italia, fu anche se di Corte d’Assise), sicuramente emerge un un dato inoppugnabile: il diritto alla Giustizia, nella Calabria ionica cosentina, non è garantito.