VIDEO | L’effige di Filippo Ceravolo, il 19enne massacrato a colpi di fucile il 25 ottobre 2012 mentre rientrava a Soriano, è stata usata da un'attivista vibonese a favore della legalità per cancellare il messaggio d'odio
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La Vibo Valentia antifascista continua a farsi sentire. In via Renato Guttuso, una parete che fino a pochi giorni fa recava una scritta neo nazista inneggiante a Hitler, ospita oggi un ritratto di Filippo Ceravolo e una citazione biblica. A coprire il messaggio di odio, Luciano Gagliardi, cittadino vibonese da sempre impegnato nel sociale, che approfitta dell’atto vandalico per trasformare la parete violata in un messaggio di amore e di speranza.
Vittima innocente, oggi simbolo di legalità
L’effige di Ceravolo, 19 enne vittima innocente della mafia massacrato a colpi di fucile il 25 ottobre 2012 mentre rientrava a Soriano, e la cui unica colpa era quella di sedere in auto con il vero bersaglio dell’agguato, campeggia oggi quale martire dell’illegalità del territorio. Un dono apprezzato anche dal padre Martino, che inizialmente non era a conoscenza di questo dono dedicato al figlio. Commovente quindi il momento dell’incontro, mercoledì pomeriggio, tra l’artista e papà Martino, che indossava la maglietta con il nome del figlio e che ha ricordato come quel nome oggi sia un grido, una denuncia, una richiesta di verità e giustizia che la famiglia attende da quella maledetta sera.
In udienza dal Papa
Nel futuro della famiglia spezzata, mai soddisfatta nel suo diritto al risarcimento morale, l’appello che i genitori di Filippo rivolgeranno a Papa Francesco. I Ceravolo, già in udienza in Vaticano, saranno nuovamente al cospetto del Papa: il pontefice ha decido di incontrarli nuovamente, a Roma, nei prossimi giorni.