VIDEO | Siamo andati a Rosarno e Pizzo e abbiamo trovato lucciole indifferenti al giro di vite dei Comuni che sperano nei controlli delle forze dell'ordine
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Bastano le ordinanze dei sindaci per evitare su alcune strade calabrese, ampiamente conosciute, il proliferare della prostituzione ? Abbiamo provato a rispondere con la nostra inchiesta, partendo dai casi di Rosarno e Pizzo dove i Comuni hanno deciso l'ennesimo giro di vite senza risultati definitivi: il via vai di lucciole e clienti si sposta dal centro alla periferia, ma nessuno può evitarlo.
Abbiamo trascorso una mattinata lungo le strade solitamente conosciute anche come il "market del sesso”, luoghi spesso liberati dalle retate e poi, successivamente, ripopolati dalla stessa umanità dolente. Come quella che abbiamo cercato di intervistare, senza riuscirci, perchè le ragazze alla vista della telecamera – per paura o per vergogna – sono scappate.
Una volta si chiamavano lucciole, perchè sulle strade si vedevano solo di notte, ma a Rosarno abbiamo incontrato una prostituta che per 20 euro a prestazione, nel degrado di uno dei ponti che attraversano la periferia del paese, sta anche in pieno giorno per strada.
Ecco cosa abbiamo documentato: