«Promettetemi di ritrovare la mia piccola, vi prego». Sono state queste le prime parole pronunciate da Valeria Chiappetta, la mamma della piccola Sofia, ai poliziotti arrivati alla clinica Sacro Cuore di Cosenza, subito dopo l’allarme per il rapimento della neonata.

Attimi drammatici, quelli vissuti dalla 27enne e dai alcuni dei suoi familiari all’interno della camera della struttura sanitaria. In quei minuti concitati gli agenti, oltre ad attivarsi immediatamente nelle ricerche, si sono trasformati in veri e propri “angeli custodi”, impegnati a rassicurare la donna, madre della bambina rapita.

Il ritrovamento di Sofia – secondo quanto abbiamo appreso – è avvenuto in un complesso residenziale situato a Castrolibero. La piccola è stata recuperata dagli uomini della Polizia mentre si trovava all’interno di un appartamento, insieme ai suoi due rapitori, Acqua Moses, un 43enne di origine senegalese, e Rosa Vespa, una 51enne di Cosenza. Da indiscrezioni raccolte, i due stavano festeggiando insieme ai familiari l’arrivo a casa della piccola che, però, al momento del ritrovamento indossava una tutina di colore azzurro, indumento tipico di un maschietto.

Sulla porta d’ingresso dell’appartamento una coccarda azzurra con impresso il messaggio “Benvenuto Ansel”. Spetterà a questo punto alle indagini chiarire il motivo del rapimento e ricostruire come siano andate le cose.

Marito e moglie sono stati arrestati dalla Polizia, mentre Sofia è ritornata nelle braccia amorevoli dei suoi genitori. «Sofia, per una sera, è stata anche la figlia della Polizia di Stato», si legge in una nota pubblicata su Facebook.