Dovranno comparire il prossimo 20 gennaio dinnanzi al Gup del Tribunale di Catanzaro i sei indagati accusati di corruzione in atti giudiziari aggravata dalle modalità mafiose, tra cui figura anche il noto penalista di Palmi Armando Veneto. La Procura di Catanzaro ha avanzato la richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di Vincenzo Albanese, Domenico Bellocco, Giuseppe Consiglio, Vincenzo Puntoriero, Gregorio Puntoriero e, appunto, Armando Veneto. L'udienza preliminare è stata fissata per il prossimo 20 gennaio. 

 

Il magistrato corrotto

I reati contestati, e consumati nell'agosto del 2009, sarebbero stati commessi in concorso con il magistrato (oggi deceduto) Giancarlo Giusti, all'epoca dei fatti componente del collegio del Tribunale del Riesame di Reggio Calabria. A lui gli odierni indagati avrebbero versato somme di denaro per ottenere provvedimenti in favore della cosca Bellocco, operante a Rosarno.

In particolare, secondo la ricostruzione della Procura, l'avvocato Armando Veneto, in virtù del rapporto di amicizia con il magistrato, e Domenico Puntoriero, che vanta legami di parentela con la famiglia Bellocco avrebbero corrotto il magistrato versandogli complessivamente 120mila euro per ottenere l'annullamento di un'ordinanza di custodia cautelare, provvedimento nei fatti emesso il 27 agosto del 2009 nei confronti di alcuni soggetti appartenenti alla cosca Bellocco.

 

La scarcerazione degli affiliati

In quell'occasione in tre furono scarcerati - Rocco e Domenico Bellocco e Rocco Gaetano Gallo, ritenuti dagl inquirenti ai vertici dell'omonima cosca - ma attraverso l'illecita intermediazione garantita degli odierni indagati. L'avvocato Armando Veneto viene descritto come il trair d'union con il magistrato Giancarlo Giusti. Tutti avrebbero operato per agevolare le attività della cosca e, in particolare, per favorire il ritorno in libertà dei tre esponenti di spicco, avvantaggiando il sodalizio criminale in un momento di particolare difficoltà determinato dalla esecuzione di numerose ordinanze di custodia cautelare in carcare emesse nei confronti di capi e gregari dalla direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria. 

Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Antonio Cavo, Gianfranco Giunta, Letterio Rositano, Vincenzo Cicino, Salvatore Staiano, Clara Veneto e Giuseppe Milicia.