VIDEO | L'esito dei rilievi balistici, condotti dalla Polizia scientifica, aiuterà a capire meglio le dinamiche dell'agguato. Il ragazzo, con precedenti penali, al momento è ricoverato, in gravi condizioni, all'Annunziata di Cosenza
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È in coma e versa in gravissime condizioni Antonio Barbieri, il 26enne che ieri sera è stato raggiunto da alcuni spari, a quanto pare di piccolo calibro, che lo hanno colpito alla testa. L’agguato è avvenuto a Rossano Scalo, in via Bruno Buozzi, nel pieno centro della cittadina ionica attorno alle 20.30. Il ragazzo, con precedenti penali, è stato ritrovato dai soccorritori riverso nella sua auto, una Mercedes di colore nero, parcheggiata in un’area condominiale a ridosso del viale.
Le indagini
Sul posto sono intervenuti subito gli agenti del locale commissariato di Polizia, diretti dal commissario capo Giuseppe Massaro, e con loro anche i sanitari del 118 di Rossano che hanno subito trasferito il ragazzo presso il centro Hub dell’Annunziata a Cosenza, dove è tutt’ora ricoverato nel reparto di Chirurgia generale. Secondo alcuni testimoni si sarebbero sentiti due spari ma le dinamiche dell’accaduto, al vaglio degli inquirenti coordinati dal pm Giovanni Tedeschi della Procura di Castrovillari, rimangono ancora avvolte nel mistero.
Le ipotesi del tentato omicidio
È probabile, infatti, che l’aggressione sia avvenuta distante dall’auto in cui è stato ritrovato il giovane. Tutto sarà chiarito all’esito dei rilievi balistici condotti dalla Polizia scientifica. Così come non si sa se siano state una o più persone, una o più armi a fare fuoco. Le indagini serviranno a chiarire anche i motivi dell’accaduto. Si tratta di Un regolamento di conti negli ambienti malavitosi o di altro? Gli investigatori stanno ora sentendo parenti ed amici della vittima al fine di ricostruire i suoi movimenti nelle ultime ore.
Crescono gli episodi di violenza
È certo, però, che nell’Alto Jonio calabrese, che per oltre un decennio era rimasto territorio silente per fatti criminali eclatanti, è ritornato di moda il piombo. Il 6 giugno scorso l’omicidio del boss Leonardo Portoraro a Villapiana, il 17 dicembre il ritrovamento nelle acque del porto di Corigliano del cadavere del boss Pietro Longobucco, sono episodi che fanno temere una nuova escalation criminale nella Sibaritide. A prescindere se questi siano o meno eventi connessi tra loro quello che fa paura è la violenza inaudita nella quale si consumano questi fatti.
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