«Ci vuole uno dei nostri, Mimmo. Io parlo con tutti, poi con chi arriva il primo ci corichiamo, sei d’accordo? Se ci hanno dato, gli diamo».
Poche frasi per consacrare quello che può definirsi il manuale di politica mafiosa. Linee guida per non perdere mai l’occasione di abbracciare il potere, di qualunque colore esso sia.
L’intercettazione viene fuori dagli atti dell’inchiesta “Libro nero” che ha svelato come la cosca Libri, una delle più potenti della città di Reggio Calabria, fosse in grado di insinuarsi non solo a livello comunale, ma anche per le consultazioni regionali.

L’intercettazione emblematica

È il 10 febbraio del 2014, la campagna elettorale per le regionali sta entrando nel vivo. Gli schieramenti sono abbastanza delineati e i due principali protagonisti discutono fra loro. Sono sempre Mimmo Tortorella, il dentista, e Stefano Sartiano. Il primo viene ritenuto uno dei riservati della cosca Libri, colui che tiene direttamente i contatti con gli esponenti politici. Se ne conteranno diversi: da Alessandro Nicolò a Demetrio Naccari Carlizzi, passando per Sebi Romeo. Sartiano, invece, per gli inquirenti, è il soggetto cerniera con i vertici della cosca. Parlano tantissimo Tortorella e Sartiano ed è quest’ultimo ad introdurre il discorso. La conversazione, annotano gli uomini della Squadra mobile, conferma il modo inequivocabile di intendere la politica da parte della cosca Libri: prendere accordi con più soggetti politici, a prescindere dall’area di appartenenza. Poi attendere l’esito delle elezioni ed intestarsi così la vittoria. Sartiano e Tortorella si dicono concordi nel fornire l’appoggio della cosca a chiunque garantisca la disponibilità verso le loro esigenze. Ecco lo stralcio emblematico.
Sartiano: …che sbagliato, ci vuole uno dei nostri Mimmo… Io parlo con tutti, poi chi arriva il primo…
Tortorella: In settimana parliamo, voglio dire
Sartiano: Con chi arriva il primo ci corichiamo, Mimmo, sei d’accordo?
Tortorella: E, e allora… inc… per cui, quando arriva la vela poi la mettiamo, è chiaro un discorso, se ci hanno dato gli diamo, se non ci hanno dato…
Sartiano: Se non ci hanno… no… inc… non c’è niente, ora subito

Rapporti indissolubili

È un’espressione piuttosto eloquente quella utilizzata da Sartiano. «Con chi arriva il primo ci corichiamo», laddove “coricarsi” richiama un rapporto di natura coniugale che appare come indissolubile fra chi vince e la cosca di Cannavò. Eccolo, il manuale della ‘ndrangheta: nessuna ideologia da seguire, nessun credo politico da valorizzare. Ma posizionarsi lì dove si annida il potere. Con una carta in più: appoggiare politici di entrambi gli schieramenti così da essere certi di non rimanere fuori dalla partita, una volta fatti i giochi.

«Abbiamo vinto»

E che il manuale produca i risultati sperati lo si intuisce alla perfezione il 24 novembre del 2014, quando Mimmo Tortorella, trionfante, informa il suo interlocutore della schiacciante vittoria ottenuta, in considerazione del fatto che tutti i candidati appoggiati dalla cosca erano stati eletti.
Uomo: …inc…
Tortorella: Quattro a zero
Uomo: Ma chi è salito, Sebi?
Tortorella: Romeo, Irto, Nicolo e Arruzzolo
Uomo: Minchia tutti e quattro!
Tortorella: Quattro a zero
Donna: Ve l’ho detto, non mi credete
Uomo: Abbiamo vinto
Donna: Ve l’ho detto, tutti e quattro

Mantenere i patti

Da quel giorno parte la scalata al potere regionale. Sebi Romeo, nelle intenzioni della cosca, dovrà porsi a disposizione, mentre Nicolò è alla prova del nove. Bisogna capire se manterrà i patti, come emerge da un’altra intercettazione. A parlare sono sempre Tortorella, Sartiano e la segretaria del primo.
Sartiano: Dottore, allora come va?
Tortorella: Abbiamo vinto
Sartiano: Abbiamo vinto
Toscano: Dove andiamo andiamo
Sartiano: Ma..
Toscano: Vinciamo sempre
(…)
Tortorella: Con Sandro abbiamo vinto
Sartiano: È salito? Li ha presi i voti?
Tortorella: Sì e con Bilardi abbiamo vinto, che quest’altro ha preso l’otto per cento
(…)
Toscano: Sì, voglio dire, Bilardi è più malleabile
Tortorella: Sì
Toscano: Di Nicolò
Sartiano: Va bene, storto
Tortorella: Con noi sì
Toscano: No quello… va bene, storto non credo non è storto, però ogni volta prende i voti
Tortorella: Nicolò non è che non è malleabile, Serena, Nicolò soffre
Sartiano: Soffre di…
Tortorella: soffre di…
Toscano: (inc) (ride)
Tortorella: No, soffre pure di quello che gli dicono
Sartiano: Uhm
Tortorella: parte subito di quinta per poi tornare indietro, però parte subito in quinta
Sartiano: (squilla telefono) Nicolò lo devi tenere “i curtu a curtu”
(…)
Sartiano: Allora Sandro
Tortorella: È arrivato primo della destra?
Sartiano: Sandro?
Tortorella: Era saputo qua a Reggio. Ora vediamo se mantiene i patti.