L'imbarcazione, parte della flotta Grandi navi veloci, doveva raggiungere lo scalo di Gioia Tauro. Dopo un vertice in Prefettura, la scelta di collocarla nelle acque del Cosentino. Ma i sanitari esprimono perplessità
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La nave quarantena che ospiterà migranti che giungeranno durante questa fase di emergenza coronavirus è attesa in queste ore nelle acque antistanti il porto di Corigliano-Rossano. La conferma arriva dopo un vertice in Prefettura a Cosenza, nel quale si è stabilita– in base a quanto emerso – una variazione rispetto all’iniziale scelta di far sostare l’imbarcazione nei pressi dello scalo di Gioia Tauro.
293 cabine disponibili
Il Viminale, nei giorni scorsi, aveva aggiudicato anche la seconda gara per il noleggio di una nave destinata a consentire la quarantena degli immigrati che sbarcano in Italia. Anche questa seconda nave appartiene alla Compagnia Grandi navi veloci, ma avrà meno posti rispetto a quella che già si trova al largo di Lampedusa. Si tratta infatti di una imbarcazione con 293 cabine.
La nave quarantena davanti al porto di Corigliano
La notizia dello stazionamento nel Cosentino, sta creando non poca preoccupazione tra i sanitari del territorio. I medici in servizio nell’ospedale spoke di Corigliano-Rossano, infatti, non sarebbero attrezzati per fare da spola tra terra e mare, e assicurare quindi una assistenza adeguata a persone contagiate.
Il parere degli esperti
L’opzione di impiegare le navi passeggeri per la quarantena ha suscitato anche polemiche di natura sanitaria. Il virologo Massimo Clementi si è schierato apertamente contro la decisione di allestire navi per la quarantena: «È poco sensato e molto costoso. Le navi passeggeri sono luoghi ideali per lo sviluppo di epidemie di virus respiratori e intestinali».
E l’infettivologo Mario Galli, da parte sua, afferma: «La nave-quarantena non funziona. Farà la fine della Diamond Princess. Il rischio è di creare focolai invece di evitarli».