Per il quarto anno consecutivo Forbes Italia ha selezionato 100 personalità femminili, accomunate da leadership e creatività, che si sono contraddistinte nel 2021 per ingegno, tenacia e competenza. Sono manager e scienziate alla guida di importanti team di lavoro internazionali. Tra di loro nel 2021 anche Mara Panajia, general manager di Henkel Italia, originaria di Martone, piccolo centro della vallata del Torbido, dove ogni anno rientra con la famiglia per trascorrere le ferie estive e a cui è da sempre molto legata.

Mara Panajia inizia la sua carriera imprenditoriale in Danone dove lavora nel controllo di gestione e nel marketing. L’arrivo in Henkel avviene nel 2000, prima come brand manager, poi come marketing manager e marketing director. Dal 2008 al 2012 è marketing director in Italia, Grecia e Cipro, passando poi all’area sales in Italia dove rimane fino al 2014 quando si trasferisce nella sede di Düsseldorf. Nel 2019 il ritorno in Italia alla guida della divisione detergenza, nella posizione di general manager. In azienda, per Panajia alimentare la parità di genere è molto importante al fine di «rendere ogni posto di lavoro più inclusivo, arricchirlo e arricchirci l’un l’altro, partendo da ciò che ci rende unici».

«È per me un grandissimo onore essere tra le 100 donne italiane di successo nel 2021 secondo Forbes – è il commento della donna sulla sua pagina Facebook -. La selezione vede la presenza di scienziate, sportive, manager e imprenditrici di fama nazionale e internazionale: 100 donne che con tenacia, ingegno e competenza guidano i loro team al successo. Un successo che ho potuto raggiungere soltanto grazie al mio team, quello di Henkel a cui dedico questo traguardo e che ringrazio ancora per l’impegno e la passione che ciascuno mette ogni giorno per rendere la nostra azienda sempre più di successo».

Tra le donne selezionate da Forbes in questa speciale classifica anche la giornalista Milena Gabanelli, la showgirl Michelle Hunziker, la comica rivelazione di Lol Michela Giraud e la pallavolista Paola Egonu.