Tutti gli articoli di Cronaca
PHOTO
Sono ingenti i danni, lungo tutto il litorale vibonese, causati dalle mareggiate che nelle ultime ore hanno sferzato le principali località danneggiando manufatti e infrastrutture edificate a ridosso della battigia. Le onde, che in alcuni casi hanno raggiunto anche un’altezza superiore ai 3 metri con mare anche a Forza 6, e il vento forte (che l’anemometro di Capo Vaticano ha registrato ad una velocità di 52 km/h, non hanno risparmiato la zone storicamente più esposte al problema dell’erosione costiera: da Pizzo al Pennello di Vibo Marina e così via fino a Tropea.
A Tropea distrutta una casa
Proprio la "Perla del Tirreno", già duramente colpita dal fenomeno lo scorso anno, paga un altro tributo in termini di danni. In particolare la zona più colpita questa volta è “Mare grande”, sotto l’Isola, dove diverse strutture già compromesse dai marosi dello scorso anno sono definitivamente crollate. Tra queste una villetta privata (foto in alto e a lato) già colpita nel 2017 e varie strutture ricettive anch’esse rese inservibili dai passati eventi calamitosi.
Il servizio di Saverio Caracciolo
Paura al Pennello di Vibo Marina
Situazione critica anche a Vibo Marina, zona Pennello, area da tempo soggetta al fenomeno dell’erosione costiera e che anche nelle giornate di ieri e dell’altro ieri ha visto aggravarsi ulteriormente il suo stato. Paura per alcune famiglie residenti in piazza della Capannina che si sono viste addirittura costrette ad abbandonare le proprie abitazioni temendo il peggio. Il mare ha, in alcuni casi, invaso cortili e allagato il pianterreno delle case, distruggendo recinzioni e danneggiando ulteriormente le barriere frangiflutti.
I detriti invadono il lungomare di Pizzo
Disagi a Pizzo dove il parcheggio della Marina si è riempito di detriti e pietrame e le barriere frangiflutti del porticciolo dei pescatori della “Seggiola”, già danneggiato dalle mareggiate dell’ottobre scorso, hanno subito un ulteriore cedimento inabissandosi. L’area era già stata interdetta dalla Capitaneria di porto, considerato lo stato di pericolosità del sito. Altri danni, questa volta causati dal vento, hanno interessato il viadotto ferroviario dell’Angitola dal quale si sono distaccati diversi calcinacci. A causa del disagio, dopo l’intervento di Anas, Ferrovie, vigili del fuoco e carabinieri, la strada sottostante è rimasta chiusa al traffico per circa un’ora.