L’indice di attrattività del dipartimento Tutela della Salute non è mai stato altissimo. Nel corso degli ultimi anni si è, infatti, assistito ad un movimento centrifugo che ha condotto molti funzionari a fuggire dai ruoli di quell’area regionale chiamata – assieme alla struttura commissariale – a fornire risposte di salute ai cittadini e ad organizzare la sanità negli ospedali e sul territorio. Nel dipartimento si lavora a mani nude e quel trend si conferma tuttora inalterato.

Moto centrifugo

La certificazione del moto centrifugo ancora in atto proviene dall’avviso interno indetto dalla Regione per il conferimento degli incarichi triennali di livello non generale nei dipartimenti della Cittadella. A scorrere l’elenco delle candidature avanzate dai dirigenti di ruolo emerge come l’area della sanità sia quella meno gettonata. Nei nove settori oggetto di avviso sono solo due le candidature pervenute e persino i dirigenti attualmente in carica hanno preferito presentare domanda in dipartimenti diversi da quello della Salute.

La grande fuga

È il caso, ad esempio, della dirigente del settore Personale, Sabina Scordo, che ha optato per i dipartimenti Transizione Digitale, Segretariato Generale e Lavoro. O della dirigente del settore Programmazione dei Lea, Saveria Cristiano, che ha presentato candidatura per il dipartimento Programmazione Unitaria e Segretariato Generale. Solo il settore Autorizzazione e Accreditamenti assieme a quello degli Investimenti Sanitari ha suscitato qualche interesse. Tutti gli altri sono andati deserti.

La riforma del settore

Una circostanza che non sorprende se si pensa che alcuni settori sono affidati a personale esterno in utilizzo in Cittadella ma proveniente dalle aziende sanitarie o ospedaliere. Una base di partenza per nulla ottimale nell’ottica dell’auspicata riforma del settore fortemente voluta dal presidente della Regione. Da quel che resta del dipartimento Tutela della Salute dovrebbe, infatti, nascere Azienda Zero che avocherà molte funzioni finora in capo all’area sanitaria della Regione assieme ad altre per ora gestite dalle aziende del servizio sanitario.

La carica dei 200

A regime l’azienda per il governo della sanità dovrà contare sulla presenza di 204 dipendenti, circa il 35% da reclutare allo start delle attività. Una impresa per nulla semplice se si considera l’attuale scarsa attrattività del dipartimento che trova in parte conferma anche negli atti deliberativi. Finora sono solo due le unità di personale reclutate dal commissario di Azienda Zero in temporaneo utilizzo. Natalia Di Vivo dall’Asp di Cosenza per cinque giorni alla settimana e Fabrizio Ambrosio dall’Asp di Catanzaro per 18 ore settimanali.

Il reclutamento

Il resto dovrebbe essere arruolato tramite mobilità dalla Regione facendo però i conti con la scarsa propensione dei dipendenti della Cittadella a trasferirsi nell’area della sanità o dalle aziende sanitarie e ospedaliere che scontano da anni gravi carenze di organico anche nei ruoli amministrativi. Certamente, un buon incentivo potrebbe provenire dal diverso istituto contrattuale, quello sanitario potrebbe risultare più allettante.