I suoi supereroi non nascono dai fumetti, né dai cartoon. Appartengono alla vita reale. E si chiamano “carabinieri”: si materializzano davanti alla sua abitazione, a Paradisoni, frazione di Briatico. Con innocenza e orgoglio, Simone osserva i militari del quattordicesimo Battaglione Calabria giunti lì, proprio per lui. Il loro berretto in dono, lo scratch, una motocicletta giocattolo.

«Perfino dalla Colombia…»

Un bimbo di sei anni travolto da un abbraccio ideale che coinvolge l’Arma, ma anche associazioni, volontari, il mondo della scuola. Il nostro network editoriale. Al tempo del coronavirus e del distanziamento sociale, l’amore, la solidarietà, consentono di superare ogni limite.

La storia di Simone e della sorellina Vanessa, la storia di papà Giacomo, che in solitudine e senza lavoro, si prende cura di loro gettando il cuore oltre l’ostacolo e mille difficoltà, ha commosso al di là di ogni confine.

«Abbiamo avuto testimonianze di affetto da fuori dalla Calabria, dal Nord Italia, perfino dall’estero. Abbiamo avuto un pensiero perfino dalla Colombia, dall’altra parte dei mondo, non so esprimervi con le parole quanto vi sia grato», dice Giacomo.

Quel servizio di LaC News24

Giacomo Valeri, con gli occhi pieni di lacrime e di una struggente dignità, aveva raccontato la sua storia in un servizio realizzato da Cristina Iannuzzi per il tg di LaCNews 24.

Un papà separato costretto a fare anche da madre, costretto a lasciare il suo impiego da giardiniere per dedicarsi ai figli, con una dedizione totale. Aiutato, per quanto possibile, dai fratelli e dalla madre e da un modesto Reddito di cittadinanza.

 

Tutto ha avuto inizio da qui, da quel racconto giornalistico che ha avuto una eco che ha toccato i cuori.

Per giorni, sui social media, in centinaia hanno chiesto come poter aiutare questa famiglia.

Il Gruppo LaC-Pubbliemme e la società editoriale Diemmecom hanno così promosso un crowfounding che in poche ore ha raggiunto la soglia prevista: 10.000 euro.

Contestualmente un fiume di affetto si è riversato verso Giacomo, Vanessa e Simone: alimenti, doni, pensieri grandi e piccoli.

Il messaggio dei direttori Falduto e Motta

E questa mattina, con i carabinieri, c’erano anche il direttore generale del nostro network Maria Grazia Falduto ed il direttore editoriale e responsabile di LaC News24 Pasquale Motta.

«Questo è per lei e per i suoi bambini – ha detto Maria Grazia Falduto consegnando l’assegno a papà Giacomo – noi non abbiamo fatto altro che raccontare la sua storia e impegnarci per aggregare in trasparenza la vicinanza e l’affetto di tantissime persone che hanno voluto mostrare a lei gratitudine per ciò che sta facendo per i suoi figli dando amore e calore umano».

«La sua è una storia che davvero ha toccato i nostri cuori – ha spiegato Pasquale Motta – ed è ancor più significativa alla luce del momento che il mondo sta vivendo. Il coronavirus ci costringe a stare fisicamente più lontani, ma umanamente, quando si esprimono valori come quelli che ha saputo esprimere lei e trasmettere ai suoi bambini, ogni distanza si abbatte».

La preside: «Studia, amore mio»

«Studia, amore mio, mi raccomando», le parole della dirigente Maria Salvia a Vanessa. E poi, a papà Giacomo: «Ci teniamo molto, è una cifra importante, riservi tutto questo per i suoi figli, la loro istruzione  e per il loro avvenire».

Maria Salvia è la dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo Amerigo Vespucci di Vibo Marina, frequentato sia da Vanessa, che quest’anno conclude la prima media, sia da Simone, che chiude la prima elementare al plesso “De Maria”.

La preside e l’Istituto Vespucci sono stati i primi a sostenere questa famiglia: hanno messo a disposizione dispositivi elettronici per consentire ai bambini di studiare anche da casa e partecipare alle video lezioni, ha anche assicurato beni di prima necessità. «Io per loro vivo, per i miei figli, questi sono soldi solo loro. E crescendo sapranno che quello che hanno lo devono anche a tante persone che pur non conoscendoli hanno avuto amore per loro», la replica di papà Giacomo.

La bimba e la giornalista

C’è anche la nostra collega Cristina Iannuzzi davanti alla casa della famiglia Valeri. Vanesse vuole mostrarle ciò che ha realizzato per lei: un piccolo poster, nella camera dei giochi, un messaggio di gratitudine. Un momento toccante. La bimba e la giornalista: gli occhi lucidi, il desiderio di potersi abbracciare, non poterlo fare, ma in fondo che importa…

Il grande cuore dell’Arma

I carabinieri mostrano al piccolo Simone l’imponente suv di servizio. Pensieri per Vanessa, che da grande vuol fare l’estetista. E per papà Giacomo.

«Viva i carabinieri… anche io sono un carabiniere», sussurra il piccolo. I militari consegnano un dono dell’associazione “Vibo in rosa” e altre derrate.

In un biglietto i carabinieri mostrano gratitudine per quel bambino che nel servizio giornalistico all’origine di questo intenso abbraccio aveva svelato il suo sogno: non diventare calciatore o astronauta, ma carabiniere, appunto, perché «i carabinieri arrestano i cattivi e aiutano le persone buone». «Le tue parole – hanno scritto i militari – ci rendono orgogliosi dell’istituzione a cui apparteniamo».

Ci si saluta mantenendo una distanza solo fisica. Il resto è tutto una straordinaria bellezza.