Una ordinanza del sindaco Gaetano Sorcale pubblicata sull'albo pretorio del comune di Dipignano ed il relativo avviso diffuso dal primo cittadino attraverso i social dai canali ufficiali del municipio informa la comunità di un nuovo caso di Febbre del Nilo nella provincia di Cosenza, diagnosticato dalle autorità sanitarie in un residente nella frazione di Laurignano. In conseguenza del famigerato virus denominato West Nile, la persona ha contratto una encefalite che l'ha costretta al ricovero nel reparto di malattie infettive dell'ospedale dell'Annunziata. Non sarebbe l'unico caso rintracciato nella popolosa frazione alle porte del capoluogo bruzio, ma si tratta di quello certamente più grave. 

Stop al proliferare delle zanzare

L'Asp ha sollecitato l'amministrazione comunale a disporre una disinfestazione straordinaria in tutta la frazione. Com'è noto infatti, il serbatoio del virus è rappresentato dai volatili ma sono le zanzare a veicolarlo ed a trasmetterlo all'uomo. La disinfestazione sarà effettuata nella tarda serata di questa sera, 19 settembre, a partire dalle 23,30. Nell'ordinanza emanata dal primo cittadino si raccomandano una serie di comportamenti da seguire per contrastare la diffusione del fastidioso insetto. In particolare, si legge nel documento, «di non abbandonare, neanche temporaneamente negli spazi aperti pubblici e privati, compresi terrazzi, balconi e lastrici solari, oggetti e contenitori di qualsiasi natura e dimensione, come copertoni, bottiglie, lattine, bidoni, barattoli, sottovasi, ove possa raccogliersi l'acqua piovana ed evitare qualsiasi raccolta d’acqua stagnante anche temporanea in quanto potenziale sede di sviluppo delle larve di zanzare».

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Attenzione all'acqua stagnante

E ancora «di procedere, ove si tratti di oggetti e contenitori non abbandonati, bensì sotto controllo della proprietà privata, allo svuotamento dell’eventuale acqua in essi contenuta e alla loro sistemazione in modo da evitare accumuli idrici a seguito di pioggia e alla loro accurata pulizia o alla chiusura ermetica con teli plastici o con coperchi; di svuotare contenitori di uso comune, come sottovasi di piante, piccoli abbeveratoi per animali domestici, annaffiatoi con cadenza settimanale; di coprire eventuali contenitori d'acqua inamovibili, quali ad esempio vasche di cemento, bidoni e fusti per l'irrigazione degli orti, con strutture rigide tipo reti di plastica o zanzariere; di tenere sgombri i cortili e le aree aperte da erbacce, da sterpi e rifiuti di ogni genere e sistemarli in modo da evitare il ristagno delle acque piovane o di qualsiasi altra provenienza; di trattare l’acqua presente in tombini, griglie di scarico, pozzetti di raccolta delle acque meteoriche, e qualunque altro contenitore non eliminabile, comprese fontane e piscine non in esercizio, ricorrendo a prodotti di sicura efficacia larvicida».