I parenti di Federico Cavoto e Valeria Chiappetta, genitori della bimba, non credono all’estraneità dell’uomo: «Ora temiamo che torni in libertà anche lei»
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«Come può essere dichiarato estraneo?». Lo chiede la famiglia di Federico Cavoto e Valeria Chiappetta, genitori di Sofia, la neonata rapita martedì scorso a Cosenza da Rosa Vespa, facendo riferimento alla scarcerazione del marito della donna, Moses Omogo Chidiebere.
La famiglia Cavoto sottolinea, in particolare, il fatto che la scarcerazione di Moses sia avvenuta il giorno dopo che Valeria Chiappetta aveva chiesto ad una poliziotta di rassicurarla sul fatto che i due fermati per il rapimento di Sofia sarebbero rimasti in carcere, e si dice, in questo senso, «sconvolta e incredula».
«Non crediamo all'estraneità dell'uomo - aggiungono i familiari dei genitori di Sofia - e, a questo punto, temiamo che il prossimo passo sarà quello di dichiarare Rosa Vespa inferma di mente, facendo in modo che anche per lei si aprano le porte del carcere». Intanto, Moses Omogo Chidiebere ha lasciato il carcere di Castrovillari e sta facendo rientro a casa, a Castrolibero.