La 'Dama nera' aveva a cuore le sorti del fratello Galdino e per sistemarlo chiese aiuto a Gigi Meduri, definito dagli inquirenti 'l'oscuro faccendiere'. Questo è quanto ipotizzano i magistrati romani che hanno smantellato un "sistema corruttivo collaudato e per nulla episodico", una vera e propria "cellula criminale" all’interno dell’Anas. L’inchiesta della Guardia di finanza e della procura di Roma ha portato all’arresto di 10 tra funzionari pubblici, imprenditori, avvocati e politici i quali, secondo la ricostruzione degli investigatori, "abusando dei poteri derivanti dall'incarico ricoperto nell'ambito della predetta azienda pubblica, sono riusciti ad ottenere utilità e provviste corruttive da imprenditori, titolari di società di rilievo nazionale, in alcuni casi con l'intervento di un "colletto bianco e del citato esponente politico". Ciò che l' operazione denominata 'Dama nera' mette in luce è quello che gli investigatori hanno definito "triangolo del malaffare", tra Pubblica amministrazione, imprese e politica. Il triangolo in questione riguarda, appunto, Antonella Accroglianò, dirigente Responsabile del Coordinamento Tecnico Amministrativo di Anas Spa, denominata 'Dama nera', Luigi Giuseppe Meduri, già Presidente della Regione Calabria, dal gennaio 1999 all'aprile 2000, Deputato nella XIV legislatura (Margherita Ulivo) e, dal maggio 2006 al maggio 2008, Sottosegretario al Ministero delle Infrastrutture, universalmente conosciuto come 'Topo Gigio' e le imprese.

 

 

In ballo c'era un pacchetto di voti a sostegno della candidatura di Galdino Accroglianò al consiglio regionale della Calabria nelle liste dell'Udc nel novembre 2014. Il fratello Galdino le elezioni le perse e Meduri si sarebbe dato da fare per fargli ottenere un importante incarico all'interno di una società partecipata della Regione. "A fronte di queste richieste Meduri chiedeva da un lato l'assunzione di due geometri in Anas, con lo sfruttamento di una azienda pubblica come meccanismo clientelare per favorire assunzioni. Dall'altro lato si poneva come intermediario con imprenditori arrestati, Costanzo e Bosco, rispetto al ritardo nel pagamento delle tangenti". Ma tra la 'Dama Nera' e 'Topo Gigio' c'era un rapporto stretto: "Meduri ha certamente una funzione di supporto non indifferente - c'è scritto nelle oltre 100 pagine di misura cautelare - dal momento che lui stesso richiama gli imprenditori ai loro illeciti doveri ove gli stessi versino in ritardo sui pagamenti. E' la stessa Antonella Accroglianò che dice di aver recuperato una delle tranche corruttive grazie a Meduri al quale lei si rivolge quando 'quelli' spariscono. E d'altra parte il suggerimento di - stringerli ai fianchi - per recuperare il danaro proviene proprio dal politico".

 

Quando la Accroglianò aveva problemi con le mazzette si rivolgeva sempre a lui, 'Il faccendiere': "Però gliel'ho detto ... non puoi venire qui con ste ciliegie smozzicate che fai solo confusione, vieni con una ciliega definitiva». In questa intercettazione la Accroglianò è infastidita dai pochi spiccioli di Concetto Bosco, l'imprenditore di Catania e dirigente della Tecnis Spa, società nota in Italia e particolarmente in Sicilia e in calabria. Le ciliege, sono le mazzette, vuole un' unica ciliegia, quella definitiva. Ma lei, sempre la 'Dama nera' decideva anche degli appalti Anas in Calabria. In un' altra intercettazione la Accroglianò parla con Girolamo De Sanctis titolare dell’azienda che si è aggiudicata l’appalto per un cantiere della statale Jonica a Palizzi, nel reggino. "Senta... allora...le volevo dire... ho detto a sua figlia...di me vi fidate, no? che per movimenti terra...e tutte le cose che dovete fare, vi do una persona io...caso mai la prossima settimana ve la presento...è un imprenditore...Grimoli...è uno perbenissimo! lui è della Calabria ... lavora sulla Calabria...è una persona ... fidatevi... se ve lo dico io vi dovete fidare... vi fate fare tutte le opere, le cose che può fare... e vi sta vicino lui...non sentite nessuno... commenti o cose...perché se uno comincia a sentire gente.. poi... eh! è finita poi". Per gli inquirenti la 'Dama nera' avrebbe deciso i subappaltatori e chiesto l'assunzione di due operai: "Quando iniziate i lavori mi devi dare una mano per due operai". L'imprenditore in questione è, si legge nelle carte dell'indagine, Mario Grimoli. "Se lo mette papà vicino ...una sicurezza", continua l'intercettazione.