VIDEO | All’indomani della sentenza nei confronti dell’ex sindaco di Riace perplessità e giudizi contrastanti. Per alcuni è «una vergogna» ma per altri «se ha sbagliato è giusto che paghi»
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«Questa non è giustizia», «una vergogna», «non se lo meritava». È un coro quasi unanime quello che si leva per le strade calabresi, all’indomani della sentenza del Tribunale di Locri, che ha condannato l’ex sindaco Mimmo Lucano, a 13 anni e due mesi per presunti illeciti commessi nella gestione dei progetti di accoglienza agli immigrati.
«Penso sia una sentenza mediatica, il modello Riace dovrebbe essere esportato in tutta Italia» ci dice un ragazzo a Crotone. «Tutto questo è semplicemente una vergogna, neanche agli assassini si infligge una condanna del genere. Tutto il mondo lo ha elogiato, ora lo trattano da criminale» aggiunge un commerciante del centro.
Ciò che desta maggiore perplessità nell'opinione pubblica, è proprio l’entità della condanna: «Addirittura quasi il doppio di quella richiesta dal pm, è pesantissima» ci dice un professionista, aggiungendo che «bisogna comunque attendere le motivazioni per avere un’idea di come hanno giudicato i giudici il suo comportamento. Mi auguro che in appello possa trovare un miglior giudizio».
«Questa sentenza mi ha fatto pensare all’altra sentenza, quella sulla trattativa Stato-Mafia: assolti. Questa è l’Italia» commenta un pensionato, mentre gli fa eco un altro signore che è con lui: «In Italia la giustizia è ingiustizia a volte». Per una donna, Lucano «non doveva neanche subire tutto il processo che ha subito, non se lo meritava».
C’è poi chi la pensa diversamente e accetta la sentenza - «Se ha sbagliato è giusto che paghi, così impara a non sbagliare più» - e chi resta scettico: «Non sono un avvocato, ma quando la magistratura scava, qualcosa la trova. Se lo hanno condannato, ci sarà qualche motivo? Questa è la domanda che mi faccio».