VIDEO | Il comitato dei rettori ha chiesto all'Umg di assumere la sede amministrativa del nuovo corso di laurea inter-ateneo ma i soci privati già meditano la fuga. L'operazione non più appetibile per l'Università Link
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Rischia di assumere una piega inaspettata la riunione del comitato dei rettori che ha sancito solo in apparenza la pace sull’asse Cosenza-Catanzaro. La condizione posta ieri mattina in sede di confronto più che favorire sembra essere pensata appositamente per porre la pietra tombale sul progetto congegnato dall’Umg d’intesa con l’Università privata Link per l’istituzione di un corso di laurea interateneo a Crotone.
La clausola capestro
Una clausola che renderebbe nei fatti la proposta impraticabile. Il presidente del Coruc e rettore dell’Umg, Giovambattista De Sarro, al termine del faccia a faccia con gli altri rettori ha infatti dichiarato la disponibilità a compiere un ulteriore “sforzo” impegnando l’ateneo catanzarese ad assumere la sede amministrativa del nuovo corso interateneo e a prospettare il cambio di programma ai soci privati.
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Il passo indietro
Ma i responsabili dell’Università Link sembrano essere sul punto di sfilarsi, già pronti a spostare l’investimento promesso a Crotone in un’altra regione d’Italia, pare in Sicilia, non ritenendo più vantaggiosa l’operazione, almeno non nei termini prospettati oggi dalla Calabria.
Il progetto snaturato
La richiesta avanzata dagli altri rettori e che impegna l’Umg ad assumere la sede amministrativa del nuovo corso di laurea stravolge nei fatti la natura e i connotati del progetto che non potrebbe più rivolgersi – così come ipotizzato in un primo tempo – agli studenti non idonei e disposti a pagare un ateneo privato per conseguire la laurea ma entrerebbe a pieno titolo nel novero dell’offerta formativa pubblica e, quindi, in concorrenza diretta con gli altri tre corsi di Medicina già attivi in Calabria.
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Il socio privato
Ma soprattutto non renderebbe più appetibile l’operazione per il socio privato che così dovrebbe assumersi solo l’onere degli investimenti con un margine di profitto a dir poco irrisorio, ovvero gli introiti assicurati dalle tasse di iscrizione che per le università pubbliche sono soggette anche ad esenzione e a scaglioni contributivi a differenza di quelle private.
Gli studenti inidonei
L’idea era infatti quella di attrarre una larga fetta di studenti disposta a pagare e a spostarsi anche all’estero per acquisire il titolo che nella maggior parte dei casi non è neppure riconosciuto in Italia, con il doppio vantaggio di creare così una economia indotta nell’area di Crotone.
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Gli investimenti strutturali
L’università privata Link sarebbe stata anche disponibile ad investire svariati milioni di euro assumendosi l’onere della realizzazione di aule e laboratori di ricerca, sostenendo i costi dei docenti con un rimborso forfettario ai professori dell’Umg ma con la garanzia di poter pareggiare i conti con le entrate assicurate dalle tasse di iscrizione.
La pietra tombale
La clausola posta dal Coruc, e accolta favorevolmente anche dal presidente della Regione che tramite una nota ha benedetto la possibile attivazione del corso di laurea a Crotone, invece rende il progetto del tutto impraticabile e allontana dalla Calabria gli investimenti promessi.