La Cittadella resterà intitolata alla memoria dell'ex presidente della Regione Calabria, Jole Santelli. Lo ha deciso il Tar Calabria pronunciandosi su un ricorso adito da diverse associazioni catanzaresi, risolute ad ottenere l'annullamento della delibera di giunta del settembre 2020 con cui il precedente esecutivo regionale aveva così deciso di omaggiare la memoria della compianta presidente morta prematuramente.

Il sondaggio on-line

Tra le motivazioni addotte dalle associazioni per avversare tale scelta, innanzitutto, il sondaggio on-line promosso dal Comune di Catanzaro nel 2015 attraverso cui tutti i calabresi furono chiamati a indicare un nome per l'intitolazione della Cittadella. "Palazzo degli Itali” risultò poi quello più gradito tra i tanti proposti, ad esempio, “Città del Sole”, “Palazzo delle Aquile”, “Palazzo della Calabria” e “Palazzo Cassiodoro”.

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Soli otto mesi

Secondo i ricorrenti, infatti, la Cittadella non avrebbe potuto essere intitolata «ad un personaggio politico che ha governato la Regione per soli otto mesi». Tra le altre motivazioni addotte la violazione della legge 1188/1927, secondo cui sarebbe possibile «intitolare una strada, piazza, monumento ovvero altro “ricordo”, nel caso in esame un palazzo della Regione Calabria, soltanto a personaggi che siano deceduti da almeno dieci anni e previa autorizzazione del Prefetto», circostanza che non si sarebbe verificata in questo caso.

Competenza della Regione

Tuttavia, secondo i giudici amministrativi il «testo normativo non trova applicazione per la fattispecie in esame. Sul punto - scrivono - occorre rilevare in prima battuta che, ad avviso di parte della giurisprudenza, a seguito della riforma costituzionale del 2001 la materia della toponomastica sarebbe ascrivibile nell’ambito delle competenza legislativa esclusiva della Regione». Pertanto, l'autorizzazione prefettizia non sarebbe stata più necessaria «non rientrando nelle materie di ordine pubblico».

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L'impegno politico-istituzionale

Non vi sarebbe poi alcun difetto di motivazione dal momento che le determinazioni poste a fondamento della decisione di intitolare il palazzo della Regione a Jole Santelli sono adeguate, ovvero per “l’intenso impegno politico-istituzionale dell’On.le Avv. Santelli ed il suo indiscusso esempio di orgoglio, forza e dignità nella guida dell’Ente regionale, riportandolo all’attenzione e alla considerazione nel dibattito nazionale, anche in un periodo storico caratterizzato da una straordinaria emergenza sanitaria” e “l’'impegno politico-istituzionale dalla stessa profuso nella vita pubblica e della dedizione al perseguimento degli interessi della collettività calabrese”.

In regime di prorogatio

Rigettata, infine, l'argomentazione secondo cui la giunta, in quella fase in regime di prorogatio dopo la morte della presidente, avrebbe potuto emanare solo atti connotati da indifferibilità ed urgenza tra i quali «non rientra l’illegittima intitolazione di un palazzo». Non è così per i giudici amministrativi secondo cui «la limitazione al compimento di soli atti indifferibili ed urgenti è ravvisabile per il periodo di dieci giorni successivi alla proclamazione del nuovo presidente», richiamando lo statuto regionale.