Il Wwf ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Cosenza in relazione alla cicogna bianca trovata morta il primo febbraio scorso nel suo nido, posto su un traliccio della linea elettrica tra i comuni di Luzzi, Lattarico e Torano, in provincia di Cosenza. Le successive analisi fatte sulla carcassa - informa una nota - hanno accertato che la morte del volatile è stata provocata da ferite d'arma da fuoco.

 

«La cicogna - afferma il Wwf - faceva parte del progetto 'Cicogna bianca Calabria', attivo fin dal 2003 e promosso dalla sezione Lipu di Rende con l'obiettivo di favorire il ritorno della cicogna bianca in Calabria attraverso l'utilizzo di nidi artificiali che, grazie alla collaborazione dei tecnici Enel, vengono installati sui pali e tralicci elettrici individuati dalla Lipu. Con ogni probabilità, il nido nel quale è stata trovato l'animale senza vita era occupato da una coppia di cicogne svernante in zona fin dal 2009. Si tratta, dunque, di un sito storico e di alto valore per il monitoraggio e la tutela di questa specie, essendo stata la prima nidificazione su piattaforma nido avvenuta nella valle del Crati».

 

«Questo ennesimo episodio di bracconaggio - conclude il Wwf - rappresenta una grave perdita per il progetto di reintroduzione, che rischia di compromettere la complessiva presenza della specie in quell'area. Si deve considerare, infatti, che la specie è tendenzialmente monogama e che il nido viene utilizzato dalla stessa coppia per diversi anni. La cicogna rimasta sola potrebbe, quindi, non trovare un partner per riprodursi e lasciare il nido abbandonato».