VIDEO E FOTOGALLERY | Per ora solo in sette, dalla prossima settimana ne arriveranno altri tre. La testimonianza di Pasqualina il cui marito è affetto da demenza: «Non lo avrei affidato a nessun altro». E l'esponente del Governo: «Qui garantito il diritto ad una vita dignitosa» (ASCOLTA L'AUDIO)
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La CasaPaese di Cicala ha aperto le sue porte ai primi ospiti nella giornata dedicata all'accoglienza. Sette per ora ma che già dalla prossima settimana diventeranno dieci. Una struttura interamente dedicata alla cura e al trattamento delle demenze tenuta a battesimo questa mattina dal ministro per le Disabilità, Alessandra Locatelli, da ieri in visita in Calabria: «Questa Casa Paese mi ha commossa e entusiasmata» ha dichiarato l'esponente del Governo.
Grande orgoglio
«Sono arrivata in Calabria immaginando proprio di valorizzare quei punti di forza straordinari che appartengono al mondo dell'associazionismo e che quando vengono irrobustiti dalle istituzioni sono un grande orgoglio per tutto il nostro paese. Qui io vedo come ogni persona, anche se soffre di una malattia degenerativa e cronica come nel caso delle demenze, ha garantito il diritto non solo alla cura sanitaria ma anche ad una vita sociale dignitosa, al tempo libero e ricreativo, alla bellezza, agli affetti, alle relazioni. Mi sono entusiasmata perché qui ho trovato tutto questo» ha concluso il ministro.
Da tutta la Calabria
La CasaPaese di Cicala è in grado di accogliere fino un massimo di 16 ospiti: «Questo è un risultato che onestamente non ci aspettavamo perché sono arrivate da noi persone da Gioia Tauro, da Cosenza, da Reggio Calabria e naturalmente anche da Catanzaro. Questo per noi è bellissimo perché le famiglie hanno capito che le persone con demenza hanno il pieno diritto di vivere la loro malattia in piena libertà e umanità» ha precisato Elena Sodano, presidente di Ra.Gi onlus e fondatrice della struttura che ha accolto questa mattina il ministro Locatelli. L'esponente del Governo ha visitato la CasaPaese intrattenendosi con alcuni ospiti.
Lui è felice
«Non lo avrei mai affidato a nessun'altro», ha commentato Pasqualina che in CasaPaese ha il marito affetto da demenza. «Aspettavo da tanto tempo questo momento perché qui i pazienti vengono trattati con estrema umanità, ci parlano proprio come farei con mio marito e lui è felice, sorride» racconta.
Sostenere i progetti
«Dobbiamo sostenere i progetti e i sacrifici di tante persone che ci credono e vengono realizzati come questo. Dobbiamo immaginare percorsi capaci di sostenere questa dimensioni domestica, utile a garantire la dignità delle persone» ha aggiunto ancora il ministro Locatelli. Presenti alla giornata dell'accoglienza anche la senatrice Tilde Minasi, il deputato Domenico Furgiele, l'assessore alle Politiche Sociali della Regione Calabria Emma Staine, la garante regionale della Salute Annamaria Stanganelli, il sindaco di Cicala Alessandro Falvo e l'arcivescovo della diocesi Catanzaro - Squillace Claudio Maniago che ha benedetto la CasaPaese.
La Calabria bella e buona
«Voglio ringraziare tutti i presenti ma in special modo il ministro» ha dichiarato il presule rivolto all'esponente del Governo. «La sua presenza è un importante segnale di attenzione ma quel che le chiedo è di portare nel suo cuore questa Calabria bella e buona che è capace di compiere queste opere significative». «Mi auguro quando ritornerò - ha concluso il ministro - di vedere un potenziamento del rapporto tra istituzioni ed enti del terzo settore perché si passi dal vedere delle semplici erogazioni di prestazioni a disegnare insieme un percorso di vita».
La rete
Concetto ribadito anche dalla presidente di Ra.Gi Onlus, Elena Sodano che ha chiesto un maggior supporto da parte delle istituzioni: «Per ora CasaPaese si manterrà con le rette pagate dai familiari in attesa dell'accreditamento che noi ci auguriamo sia un accreditamento vero e non senza retta. Adesso abbiamo bisogno della rete - ha aggiunto -. Abbiamo bisogno delle Asp e dei medici di medicina generale che possano aiutarci a sollevare le persone da questa emergenza. Noi andremo a bussare alle Asp, alle aziende ospedaliere e universitarie perché questa realtà - così come ha detto il ministro - è un servizio che in Calabria non c'è».