Inizierà il 17 dicembre il processo per l’ex amministratore unico dell’Amc di Catanzaro Rosario Colace, rinviato a giudizio per l’ipotesi di abuso d’ufficio. L’ex manager della società municipalizzata che si occupa del trasporto urbano nella città capoluogo,ed ex presidente del consiglio comunale, secondo quanto emerso dalle indagini della Guardia di Finanza di Catanzaro, affidava incarichi esterni, a volte anche dal contenuto  generico, pur avendo la società al suo interno professionisti con le competenze richieste. 

 

In particolare con la delibera n.3 del 2013, Colace affidava a Marco Correggia, attuale direttore generale della Amc, l’incarico di consulenza economico legale con 2000 euro al mese. L’incarico per la riorganizzazione del personale a Pia Chiarella per 1500 euro mensili, peraltro entrambi vicini al sindaco di Catanzaro Sergio Abramo.  E ancora altri due incarichi per consulenze aziendali ai commercialisti Vittorio Iiritano e Francesco Pascuzzi. Incarichi che, secondo quanto emerso  dall’inchiesta delle fiamme gialle, avrebbero solo creato un danno economico alla società. Senza considerare che tutte le attività sarebbero state svolte dal personale già in servizio e non dai consulenti esterni, nominati dunque senza una effettiva necessità. 

 

L’inchiesta degli uomini della polizia tributaria della Guardia di Finanza era partita con l’obiettivo di verificare lo svolgimento di un doppio lavoro da parte di alcuni dipendenti. Un gruppo di lavoratori infatti, da autista avrebbe avuto poi l’incarico di personale amministrativo  grazie a presunte malattie invalidanti. In alcuni casi svolgendo anche altra attività lavorativa. Una "bella vita" dunque  tra incarichi affidati agli amici e dipendenti con il doppio lavoro che da autisti sarebbero comodamente seduti alle scrivanie del personale amministrativo.