La Regione Calabria sarà parte civile nel processo alla cosca cutrese Grande Aracri, iniziato oggi davanti ai giudici del Tribunale di Crotone. Il processo è scaturito dall'operazione Kyterion che alla fine del gennaio 2015 portò all'esecuzione di 46 ordinanze di custodia cautelare emesse dalla Dda di Catanzaro. L'inchiesta, condotta dai pm Vincenzo Capomolla e Domenico Guarascio con il coordinamento del procuratore aggiunto Giovanni Bombardieri, ha indagato complessivamente 52 persone rivelando gli affari delle cosche cutresi: dal business degli impianti eolici, ai villaggi turistici ma anche il tentativo di infiltrarsi nei lavori per la ricostruzione dopo il terremoto che ha colpito l'Emilia.
Per sedici degli indagati giovedì 3 marzo è iniziato il processo con rito ordinario presso il Tribunale di Crotone. Altri 30 imputati, tra cui il boss Nicolino Grande Aracri, ritenuto il vertice della cosca, saranno processati con il rito abbreviato che inizierà il 4 marzo davanti al gup distrettuale di Catanzaro. Per i restanti 6 è stato disposto il non luogo a procedere.
All'udienza di oggi, oltre alla Regione Calabria si è costituita parte civile anche la Fondazione nazionale antiusura "Interesse uomo". Il giudice Edoardo D'ambrosio, presidente del collegio penale, ha quindi stilato un calendario di udienze fino a luglio. In aula la pubblica accusa era rappresentata dal sostituto procuratore della Dda, Domenico Guarascio.