Il Jova Beach Party è stata una «straordinaria esperienza». Lo dice Vittorio Zito, sindaco di Roccella. Il comune calabrese ha ospitato l’evento itinerante organizzato da Jovanotti il 12 e 13 agosto e oggi, al termine della pulizia delle spiagge, il primo cittadino ha deciso di rilasciare una nota nella quale riporta la sua opinione come amministrazione locale riguardo un evento live che da qualche settimana sta facendo molto discutere. Al Jova Beach Party viene imputata una scarsa attenzione verso l’ambiente in cui sosta, nonostante il Wwf sia partner dell’evento e il cantautore più volte ormai si sia difeso sostenendo di lasciare le spiagge in una condizione migliore di come sono state trovate. Una teoria confermata anche dal sindaco Zito, che infatti scrive: «La spiaggia, come aveva garantito l’organizzazione del concerto, è tornata alla libera fruizione più pulita di come era prima».

A questo punto il sindaco di Roccella si schiera apertamente dalla parte di Jovanotti, accusato da quelli che poi lo stesso cantautore, in un video pubblicato su Instagram, ha definito “nazi-ecologisti”: «Nulla, pertanto, impedisce di considerare sostenibile da un punto di vista ambientale l’evento. Nulla se non un approccio ideologico al tema, esasperando il quale non si realizzerebbe alcuno sviluppo sostenibile, perché la parola sviluppo, secondo questo approccio, sarebbe morta, sacrificata alla esasperazione del concetto di sostenibilità ambientale».

Il sindaco Zito poi conclude la sua nota con l’ultima motivazione che lo ha spinto ad ospitare il Jova Beach Party e ad esserne anche molto soddisfatto: «Roccella è un piccolo paese di 6.400 anime nella Calabria Jonica. Siamo da 20 anni Bandiera Blu, abbiamo avuto riconosciute le 5 Vele di Legambiente fino a quando tale prestigioso riconoscimento è stato attribuito ai singoli Comuni e non ai comprensori, siamo da 10 anni Bandiera Verde per le spiagge a misura di bambino, facciamo il 75% di raccolta differenziata e le nostre spiagge sono per il 70% libere e per il 30% occupate da stabilimenti balneari. Credo, quindi, che la coscienza ecologica della comunità che rappresento possa difficilmente essere messa in discussione. Non siamo un caso unico – prosegue - in una regione che soffre oggettivamente della difficoltà a scardinare l’unica dimensione della sua narrazione, che è quella giudiziaria. Il JBP2022 è una straordinaria opportunità per farlo, per raccontare e far conoscere la Calabria che siamo, per far prendere coscienza a tutti noi della possibilità di guarire dalla sindrome di Cenerentola e prendere in mano il nostro futuro. Avremmo potuto farlo, come suggeriscono le associazioni ambientaliste, con un concerto di Jovanotti tenuto in uno stadio o in un’arena. Ma avremmo dovuto organizzarlo in Campania, perché in Calabria stadi e arene di questo tipo non ce ne sono»