È stato un ingresso straziante, intriso di dolore e commozione quello del feretro della presidente della Regione Calabria Jole Santelli nella camera ardente allestita all'ingresso della Cittadella regionale a Catanzaro, nel piazzale San Francesco da Paola.

 

Accompagnata dalle note del Silenzio, la bara della governatrice è stata accolta alle 9.30 in punto dalle sorelle  Paola e Roberta, dal presidente del consiglio Mimmo Tallini e dall'assessore De Caprio. Intorno rappresentanti del mondo delle istituzioni, associazioni, dipendenti regionali e semplici cittadini che hanno inteso portare personalmente il loro ultimo saluto alla governatrice, morta prematuramente giovedì scorso nella sua casa di Cosenza. 

 

In rigoroso silenzio si attende in fila il turno per raggiungere la bara, per una preghiera di fronte la foto sorridente di Jole Santelli ai piedi di quel palazzo che la stessa ha vissuto per 8 intensi mesi.

 

A rendere omaggio al feretro della governatrice Jole Santelli ci sono anche ex presidenti della Regione. In particolare, alla camera ardente nella Cittadella sono arrivati Mario Oliverio, ultimo governatore della Calabria prima di Santelli, Guido Rhodio e Donato Veraldi, che hanno guidato la Regione Calabria negli anni '90. Particolarmente toccanti gli abbracci che i tre ex presidenti di Regione hanno avuto con i familiari di Santelli. Tanti i sindaci con la fascia tricolore, provenienti da tutta la Calabria. 

Momenti di commozione sulle note dell'inno nazionale. Tutti in piedi nella piazza della Cittadella regionale per un lungo applauso in omaggio a Jole Santelli.

La benedizione di mons. Bertolone

L'arcivescovo di Catanzaro Squillace, monsignor Vincenzo Bertolone, presidente dei vescovi calabresi, ha benedetto il feretro di Jole Santelli al termine della lunga giornata di commemorazione tenuta a Catanzaro, davanti gli uffici della Regione Calabria. Davanti al feretro hanno sfilato centinaia di persone, dirigenti politici e delle organizzazioni di categoria, tanti volontari delle associazioni provenienti da tutta la Calabria.

«Jole è stata strappata precocemente a questa vita da una malattia che non perdona - ha detto monsignore Bertolone - ma di fronte alla morte inaspettata di Jole ci sentiamo ancora più uniti. La Calabria, in questi giorni commossa e in lacrime, trovi la forza di unirsi per apporre un argine a chi vuole farne una terra di facili conquiste e di divisioni. Jole ha scelto prima la Calabria, prima i calabresi, poi la salute».

Dopo la benedizione, il feretro tornerà a Cosenza e, dopo la cremazione del corpo, l'urna con le ceneri riposerà nella cappella di famiglia nel cimitero di Malito, nel Cosentino.