I soccorritori hanno trovato Massimo Marrelli ed i suoi tre lavoratori in piedi con le braccia sollevate in un estremo gesto di protezione
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Li hanno trovati in piedi, con i palmi delle mani alzati verso il cielo in un estremo tentativo di ripararsi il viso dal fango che scendeva con l’impeto di una pioggia di fango e terra. Sembra ormai certo che l’imprenditore Massimo Marrelli ed i suoi tre operai Santo Bruno, muratore, Luigi Ennio Colacino, bracciante agricolo, e Mario Cristofaro, manovale, siano morti letteralmente travolti e sepolti da una colata di fango. I quattro, secondo la ricostruzione, stavano lavorando alla messa in opera di un collettore della rete fognaria della tenuta agricola di Marrelli "Verdi praterie" dove l'imprenditore ha anche la villa personale.
La rete fognaria era stata danneggiata nei giorni scorsi dal maltempo provocando una fuoriuscita che aveva invaso un seminterrato della villa. I lavori, realizzati dagli operai del gruppo Marrelli, erano iniziati ieri e, a quanto pare, stavano andando avanti con una serie di turnazioni. Con i mezzi meccanici dell'azienda era stato realizzato uno scavo di circa sette metri di profondità per il passaggio di un tubo della fognatura, uno sbancamento che oggi il Capo della protezione civile Carlo Tansi definisce “incauto”.
I tre operai, incluso Massimo Marrelli, nonostante le forti piogge, erano scesi nello scavo intorno a mezzanotte per effettuare la posa dell'ultima tubo. Lo scavo aveva una parete in argilla ed un'altra di terreno di riporto. E sarebbe stata proprio questa ultima a franare, cedendo addosso ai quattro intenti a lavorare, senza lasciare un solo spazio, l’argilla li ha inglobati togliendo loro ogni accesso all’ossigeno. Tutto si è svolto nel giro di pochi minuti.
I corpi sono stati recuperati nella notte dai Vigili del fuoco del Comando provinciale di Crotone che, insieme ai carabinieri, hanno operato in condizioni di grande difficoltà a causa delle forti piogge cadute sulla zona. Sull'accaduto stanno indagando, con il coordinamento del sostituto procuratore della Repubblica di Crotone Andrea Corvino, i carabinieri della compagnia di Crotone con il supporto del personale dell'Ispettorato del lavoro e della sezione rilievi del Nucleo investigativo del Comando provinciale. Il magistrato ha disposto la restituzione delle salme alle famiglie.