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Sequestrata dai carabinieri l’intera area dell’isola ecologica di Pizzoni, nelle Preserre vibonesi. Una vera e propria discarica di circa 500 metri quadri in cui da oltre un mese sono stati ammassati rifiuti di ogni genere, con la raccolta differenziata – faticosamente fatta dai cittadini - ormai mischiata alla meno peggio con conseguente pericolo ambientale. Nel mirino della Procura di Vibo e dei militari dell’Arma del Nucleo “Ambiente” della sezione di polizia giudiziaria la mancata realizzazione in località “Peppè” di opere capaci di arginare il pericolo ambientale per come previste da apposite leggi di settore.
I carabinieri hanno altresì proceduto ad interrogare diverse persone “informate sui fatti”, spulciando carte e documenti in Comune al fine di accertare tutte le responsabilità del caso. Sanzioni amministrative sono state comminate nei confronti del Comune di Pizzoni al quale è stato ordinato di procedere ad una serie di prescrizioni e lavori urgenti a tutela della salute pubblica e dei cittadini che si trovano da oltre un mese a convivere con una precaria condizione igienico-sanitaria che si registra all’interno di quella che doveva essere l’isola ecologica.
I carabinieri della sezione di polizia giudiziaria hanno provveduto a deferire alla Procura di Vibo Valentia l’architetto Giuseppe De Caria, responsabile dell’Area Tecnica del Comune di Pizzoni, indagato per il reato di “deposito incontrollato di rifiuti” in area sottoposta a vincolo paesaggistico e per le violazioni di natura penale del testo unico ambientale.
Il “botta e risposta” fra il sindaco ed il gruppo “La Ginestra”
Il sequestro ha portato il sindaco di Pizzoni, Tiziana De Nardo, a giustificare il proprio operato ricordando che la discarica è stata “realizzata nel 2010 e messa a regime nel 2012” e quindi, ad avviso del primo cittadino, opera che sarebbe stata ereditata dalla sua amministrazione. “Nei mesi scorsi – ha affermato il sindaco - abbiamo dato un indirizzo con delibera di giunta all'ufficio competente affinché si perseguano i lavori mancanti per dare un adeguato decoro all'area”.
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Non la pensa così il circolo “La Ginestra” di Pizzoni, espressione anche dell’opposizione all’interno del Consiglio comunale. Ad avviso de “La Ginestra”, infatti, il sequestro della discarica è frutto “dell’inadempienza, del menefreghismo e della testardaggine dell’amministrazione comunale” e “gravi” vengono ritenute le “tentate giustificazioni” da parte del sindaco che nel parlare del sequestro “tenta di addossare a distanza di molti anni la responsabilità alla vecchia amministrazione, non dicendo nulla sulle reali condizioni indecorose della discarica lasciata completamente abbandonata dalla sua amministrazione per oltre tre anni”. Il gruppo “La Ginestra” sottolinea infine che il prezzo della sanzione amministrativa comminata dai carabinieri per “l’incuria dell’amministrazione comunale verrà pagato da tutti i cittadini”, ricordando inoltre come l’installazione delle telecamere di sorveglianza sulla discarica non abbia sinora portato a nulla, atteso che “manca la corrente elettrica”.