Il suo ultimo post sulla ormai tanto polemizzata pagina “Onore e Dignità” è stato “Pace, amore e serenità a tutti”. Ma quando all’alba di stamani è scattata l’operazione Andromeda 2, che lo vede coinvolto insieme ad altre 13 persone, di Vincenzo Torcasio, detto Giappone, non c’era più traccia.

 

Si è reso irreperibile il lametino condannato la scorsa settimana in primo grado nel processo Andromeda a trenta anni di carcere con l’accusa di essere coinvolto nell’omicidio di Antonio Torcasio avvenuto nel 2003 davanti al commissariato di Lamezia Terme. Una sparizione che fa specie visto che dalla pagina da lui creata su facebook e che ha superato i 19 mila mi piace, tanto da fare intervenire il testimone di giustizia Rocco Mangiardi per chiederne la chiusura, Torcasio ha da un lato sempre attaccato lo Stato e la giustizia ma si è anche sempre dichiarato sereno.

 

Non a caso proprio la sera della sentenza Andromeda, emessa il giorno di San Valentino, Torcasio dal proprio profilo personale si mostrava sorridente festeggiare con una cena a base di pesce, mentre rispondendo ad un posta della pagina spiegava di essere vittima di dichiarazioni false rese dai pentiti e affermava: “Nel fascicolo del mio processo ogni cosa è a mio favore ma non si sà perche è arrivata lo stesso una condanna. Io conduco una vita normalissima non ho paura di niente e di nessuno perché non ho colpa e la verità dovrà venire fuori”.

 

Intanto, i follower crescono, c’è chi lo chiama compare e chi gli si rivolge con del voi. Chi, ancora, paragona la sua vicenda a quella di Gesù Cristo condannato e messo in croce.

 

Tiziana Bagnato