È ritenuto esponente di spicco della cosca De Stefano-Tegano. Alla guida di un furgoncino, dopo un primo impatto, i due giovani avrebbero tentato di colpirlo nuovamente. Per i magistrati «hanno agito in concorso con ignoti mandanti»
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La Procura di Reggio Calabria ha chiuso le indagini sul tentato omicidio al presunto boss Giorgio Benestare, detto "Franco", e ritenuto un esponente di spicco della cosca De Stefano-Tegano. L'avviso è stato notificato ai due indagati, Emilio Molinetti e Marco Geria, entrambi di 32 anni, arrestati lo scorso luglio nell'ambito delle indagini coordinate dal procuratore Giovanni Bombardieri, dall'aggiunto Giuseppe Lombardo e dai sostituti della Dda Stefano Musolino e Walter Ignazitto. Rispettivamente figlio e uomo di fiducia del presunto boss Gino Molinetti, arrestato nell'operazione "Malefix", Emilio Molinetti e Marco Geria sono accusati di tentato omicidio, ricettazione e danneggiamento a mezzo incendio aggravati dall'agevolazione mafiosa. Benestare è stato investito il 26 maggio 2021 nel quartiere Archi da un furgone Fiat Doblò bianco mentre percorreva a piedi via Croce Cimitero, riportando gravissime lesioni.
L'attentato al boss Benestare
«In particolare - è scritto nel capo di imputazione - l'autista dell'autoveicolo aumentava la velocità una volta individuato il pedone e lo colpiva indirizzando la traiettoria del mezzo contro la vittima designata». Grazie alle immagini di impianti di videosorveglianza, gli investigatori hanno ricostruito la dinamica dell'attentato subito da Benestare. Dopo averlo investito, Molinetti e Geria, secondo l'accusa, hanno tentato farlo una seconda volta «ripassando radente il fabbricato nei pressi del quale era stata investita la vittima». Fatta inversione di marcia, i due indagati avrebbero cercato di colpire nuovamente Benestare, non riuscendovi solo perché l'uomo, con il primo impatto era stato sbalzato in un piccolo ballatoio antistante un'abitazione.
I magistrati: «Hanno agito in concorso con ignoti mandanti»
Secondo l'accusa, dopo aver saputo della presenza del presunto boss che camminava nel quartiere di Archi, i due hanno recuperato il furgone che era stato rubato nei mesi scorsi ed hanno atteso il momento propizio per tentare di ucciderlo. Lo hanno fatto quando Benestare stava percorrendo una strada isolata e priva di marciapiede. Quello che in apparenza sembrava un incidente stradale, si è poi rivelato un tentato omicidio. I pm non hanno dubbi sul fatto che è il risultato di un piano preordinato e programmato nel tempo. Leggendo l'avviso notificato dalla Dda, emerge che le indagini continuano. Molinetti e Geria, infatti, non hanno agito da soli, ma - scrivono i magistrati - in «concorso con ignoti mandanti».