Il dibattito sull’imminente investimento di Baker Hughes da 60 milioni di euro al porto di Corigliano Rossano si intensifica, con il Partito democratico che chiede un approccio strategico a livello regionale. Il segretario cittadino Franco Madeo ed il consigliere comunale Giuseppe Candreva avvertono che il progetto non deve essere trattato come una semplice disputa locale, ma essere inserito in una pianificazione che riguardi tutta la Sibaritide e la Calabria.

Madeo enfatizza l'importanza di un piano di sviluppo sostenibile che vada oltre le contese territoriali, mentre Candreva sottolinea il valore del dialogo e della concertazione tra le parti per garantire una integrazione armoniosa dell’investimento nel tessuto economico e sociale locale.

Candreva: «Lavoreremo per trovare una convergenza tra l'investimento ed il territorio»

Nel suo intervento, Giuseppe Candreva ha riconosciuto il valore del recente confronto tra le forze politiche: «Nella conferenza dei capigruppo c'è stato un confronto chiaro, sincero, in cui ognuno ha espresso le proprie posizioni. Lo vedrei come un punto di partenza rispetto a un progetto che richiede attenzione affinché questo investimento importante possa integrarsi nel tessuto socio-economico già presente nel nostro territorio».

Candreva ha inoltre risposto alle impressioni che vedrebbero il Pd più aperto rispetto alle posizioni del sindaco Stasi sull’investimento: «Il sindaco non ha mai espresso una posizione negativa nei confronti della Baker Hughes. Al contrario, ha sempre mostrato interesse verso l’azienda, come ha dichiarato pubblicamente. La questione che si pone riguarda la pianificazione portuale, che è fondamentale per la tutela del territorio e degli interessi della città. Quindi, non vedo una grossa differenza di vedute, anzi noto una convergenza proprio sul tema della pianificazione portuale».

Sul tema dello spostamento della produzione nell'area retroportuale, Candreva ha confermato la linea del Pd: « Riteniamo che l’impatto nella zona portuale possa e debba essere rivisto. Si può rendere l'investimento meno impattante nell'area portuale, ma questa è un’opzione da valutare di concerto con l’Autorità Portuale, con la Baker Hughes e, soprattutto, con il Comune, che rappresenta gli interessi diffusi del nostro territorio. Con del buonsenso, si può raggiungere una posizione comune». In merito ai prossimi passi, il capogruppo ha sottolineato: «Dopo la conferenza dei servizi, immagino ci saranno altri incontri interlocutori prima di confluire in consiglio comunale. Lavoreremo affinché si possa trovare una convergenza affinché questo investimento si integri bene nel nostro contesto socio-economico».

Madeo: «Agricoltura e turismo non bastano per lo sviluppo»

Franco Madeo ha anche toccato i temi del turismo e dell’agricoltura, rimarcando i limiti attuali di questi settori: «Il turismo e l'agricoltura, così come sono adesso, non sono in grado di sostenere l'economia di questo territorio. Il turismo non può limitarsi alla sola stagione estiva, ma deve essere sviluppato per tutto l'anno. L’agricoltura, d’altro canto, soffre la mancanza di un'industria di trasformazione. Così, tutto il valore aggiunto dei prodotti va a chi li trasforma, lasciando il nostro territorio con poco guadagno». Candreva ha espresso ottimismo sul futuro dell’investimento e sul ruolo del territorio: «La Baker Hughes è molto interessata al nostro porto, sia per le sue caratteristiche tecniche sia per l’accesso immediato al Mediterraneo. Ognuno ha da guadagnarci in un rapporto leale, sincero e coerente rispetto a ciò che si vuole realizzare. Ovviamente, il Comune deve difendere gli interessi del territorio, cercando di conciliare le esigenze di tutti in maniera coerente».

Alla domanda se ci fosse il rischio che l’azienda possa abbandonare il progetto, Candreva ha risposto: «Non credo. Penso che la Baker Hughes sia realmente interessata a investire nel nostro porto, ma è necessario proseguire nel dialogo, ascoltando ciò che proviene dal territorio».

Il capogruppo consiliare ha specificato che l’investimento della Baker Hughes, almeno in base alle carte disponibili, appare compatibile con un modello di turismo ecosostenibile: «Si tratta di una carpenteria metallica leggera, parliamo di assemblaggio, non di produzione vera e propria. Siamo ambientalisti convinti e se dovessimo renderci conto che il progetto non rispetta i criteri di sostenibilità, la nostra posizione cambierebbe»

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Il dibattito sul parco eolico offshore

I due, in proposito del parco eolico offshore - che non riguarda Baker Hughes - in uno specchio di mare tra Rossano e Cariati a quattordici miglia dalla costa, hanno espresso reazioni interlocutorie verso il progetto.

«Sulle pale eoliche, il tema è talmente recente che abbiamo bisogno di confrontarci. Non è detto che si debba per forza accettare tutto ciò che viene dall'alto. Tutto può essere tenuto insieme, ma occorre un dialogo tra tutte le parti interessate» ha affermato Candreva. L’invito finale del Pd, ribadito sia da Madeo che da Candreva, è quello di evitare divisioni e affrontare le sfide future con una progettualità condivisa e lungimirante.

«Non possiamo continuare a trattare le questioni isolatamente. Ci serve una visione d’insieme per lo sviluppo dell'intera area vasta» ha dichiarato Madeo, sottolineando come il porto possa diventare «il volano di sviluppo del nostro territorio».

La strada tracciata dal Pd è quindi chiara: servono confronto, dialogo e una pianificazione attenta per garantire che l’investimento della Baker Hughes si integri nel tessuto socio-economico locale, promuovendo lo sviluppo sostenibile e la crescita dell’intera area della Sibaritide.