«Fatta salva ogni considerazione per la povera presidente Santelli che bene aveva iniziato nel difficile governo della Calabria, condivido in pieno il ricorso delle associazioni avverso l’intitolazione alla stessa Santelli della Cittadella regionale».

 

Lo ha dichiarato l'ingenere Francesco Amoruso, tecnico della Regione Calabria che ha pertecipato alla progettazione e costruzione della Cittadella regionale di Catanzaro, sede della Giunta e degli uffici amministrativi.

 

Amoruso esprime la sua opinione sulla volontà del presidente ff Nino Spirlì che subito dopo la prematura morte della governatrice Jole Santelli decise di intitolarle la Cittadella. Quell'atto è stato impugnato davanti al Tar da una serie di associazioni. 


«Avendo, come è noto - scrive Amoruso - dedicato parte della mia attività professionale come dirigente tecnico della Regione a coordinare le attività di progettazione, di costruzione e il primo funzionamento del palazzo regionale, trovo che tale scelta costituisca un vero e proprio torto nei confronti di alcuni presidenti, suoi predecessori».

 

«Nei confronti di Nisticò che al palazzo della Regione pensò per primo - aggiunge il tecnico - di Loiero che non solo pose, tra lo scetticismo generale, la prima pietra ma, dopo aver superato gli impedimenti avanzati dalla Sovrintendenza alle belle arti, alzò tutti i piani della struttura. Infine il merito finale va a Scopelliti che terminò l’opera e a Oliverio che materializzò il trasferimento degli uffici».

 

vQuesti i fatti storici relativi alla Cittadella, ai quali la brava presidente Santelli, con tutto il rispetto e il dispiacere per la sua prematura morte, risulta del tutto estranea».